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Set 26, 2011 Attualità, World Wide
Sentiamo molto spesso storie di giovani che fuggono all’Estero perché non trovano opportunità professionali nel nostro Paese. Vi raccontiamo una storia vera, una storia al contrario. In tutti i sensi.
A 50 anni l’ingegnere e Dirigente di una multinazionale riceve il benservito dall’Azienda e si chiede: “Adesso che faccio?”
Con sua moglie impiegata e con una figlia di 10 anni, decide di accettare l’offerta di lavoro di un’altra Multinazionale che gli propone il trasferimento nella sua sede di Wenzhou in Cina.
La moglie lascia il lavoro e decide di seguirlo e, la figlia, andrà con loro iniziando così una vera e propria rivoluzione di vita e culturale.
L’ingegnere comincia subito nella sua attività e già deve affrontare un modo diverso di concepire il lavoro da parte del team della sede cinese.
Modi diversi di approcciarsi al lavoro e alle metodologie, infatti sono molto più pragmatici i cinesi, loro richiedono un costante addestramento pratico.
L’ingegnere porta metodi più flessibili e orientati alla formazione con lezioni in aula, così ha trovato complicato trovare un modus operandi, che non scontentasse il nuovo team di lavoro.
“Le lezioni teoriche non vengono recepite nella loro importanza se non sono accompagnate da esercitazioni pratiche, un modo completamente differente dai nostri metodi di lavoro. Una distanza siderale insomma, due concezioni antitetiche”, afferma l’Ingegnere in una nostra recente conversazione.
Dopo poco, vista l’impossibilità di apportare il proprio know how, l’Ingegnere medita seriamente il ritorno in Italia, pur con tutte le ulteriori difficoltà del caso.
La moglie, intanto, non riesce ad integrarsi e passa le sue giornate nei grandi centri commerciali ad attendere la fine della giornata lavorativa del marito e la conclusione della scuola della figlia.
“Non proprio una vita entusiasmante” afferma sconsolata, sprofondando sul divanetto di uno dei bar più scintillanti dell’ennesimo centro commerciale presente nel giro di poche centinaia di metri.
E la figlia di 10 anni? Lei vive con innata spensieratezza la novità e gioca con allegria con gli altri bambini ma necessita di un’insegnante privata per imparare la lingua.
Nonostante tutto, il ruolo prestigioso, l’appartamento lussuoso, lo stipendio da favola e i benefit, l’ingegnere decide di tornare a casa, con tutti i problemi che seguiranno.
Spesso l’integrazione nei nuovi mercati è più dura del sopravvivere nel proprio Paese. Non commentiamo, lasciando ai lettori eventuali riflessioni.
Norman di Lieto
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