Ultimo Aggiornamento giovedì 7 Novembre 2024, 10:48
Ago 11, 2011 Attualità, World Wide
Reyhjavik
Avvengono fatti singolari che passano, ahinoi, sotto silenzio..
Eppure è successo davvero passando ( quasi ) sotto silenzio, un silenzio glaciale come il clima che contraddistingue il Paese di cui stiamo per raccontare la favola: l’Islanda.
Le sue tre principali Banche a suo tempo privatizzate si trovarono in breve tempo, tra il 2008 e il 2009 ad essere nazionalizzate a causa del forte debito che avevano contratto verso l’estero e in particolare verso l’Olanda e il Regno Unito.
Questo perché molti di questi Istituti promettevano ai correntisti tassi di interesse molto elevati a cui non sono riusciti più a far fronte.
L’indebitamento corposo ha visto così l’intervento diretto del Fondo Monetario internazionale che ha concesso un prestito di 2 miliardi e 100 milioni, con la richiesta di restituirli attraverso una manovra economico-finanziaria da “lacrime e sangue” ( stile Tremonti e Berlusconi, per intenderci ), cui il popolo islandese non si è voluto piegare.
Le minacce neanche tanto velate di Olanda, Regno Unito, Unione Europea e Fondo monetario internazionale continuarono e le pressioni per far sì che questa manovra venisse ratificata erano sempre più decise.
Così nel 2009 il governo islandese ratificò la decisione di restituire i debiti, suddividendo il costo ( sociale ) fra tutte le famiglie islandesi con un interesse del 5 e mezzo percento.
Ogni cittadino islandese avrebbe dovuto pagare 100 euro al mese per i successivi 15 anni per far fronte al debito pesante che le Banche ( private ) avevano contratto con i risparmiatori esteri.
La collettività che deve così pagare gli errori di manager privati fin troppo spericolati (aiutiamoci con degli eufemismi cari lettori).
Incredibilmente, il Capo dello Stato islandese Grimsson decise di non ratificare la Legge proposta dal Governo ( Napolitano dove sei ? ) e indisse un Referendum popolare.
Il 93% degli islandesi votò contrario, il Fondo monetario internazionale congelò il prestito e gli islandesi iniziarono ad eleggere una nuova assemblea costituente di 25 persone per riscrivere la Carta costituzionale.
Scritta e discussa con tutti gli islandesi che parteciparono attivamente alla stesura del Testo, dato che le Riunioni dei 25 saggi erano trasmesse in diretta in streaming on-line.
Una nuova Carta costituzionale e il diniego ad aiuti finanziari, il popolo islandese ha dimostrato davvero di essere sovrano.
È successo poco tempo fa, nell’era della tecnologia ( forse ) tutto è possibile.
Poi sentiamo che in un grande Paese come il Regno Unito, Cameron propone l’abolizione dei social network e che Tremonti in Italia, propone una cura palliativa per curare un male incurabile che da troppo tempo attanaglia l’Italia: la corruzione della sfera pubblica e l’evasione fiscale.
Quanto è lontana la vecchia Europa dall’Islanda.
Una distanza siderale cari lettori.
Alfonso della Mura
happy wheels
Mar 03, 2024 0
Set 16, 2021 0
Mag 21, 2019 0
Feb 18, 2019 0
Giu 02, 2024 0
Feb 22, 2024 0
Ago 16, 2023 0
Giu 04, 2023 0