Un sapore di ruggine e ossa, per esserci e partecipare

Ott 18, 2012 Cosa bolle in Pentola

Dal film Un sapore di ruggine e ossa di Jacques Audiard

Un passo veloce sull’asfalto e piedini che seguono, stanchi. Fame, disperazione, confusione, incertezze di un padre senza lavoro e, in fondo ancora un Peter Pan.

Occhi, labbra, curve mozzafiato, gambe e l’intelligenza di una giovane e indiscutibilmente bella donna sicura di piacere, di sedurre e affascinare.

Due storie inizialmente lontane che, all’improvviso, nella confusione di un locale notturno, si intrecciano. Due destini, diversamente crudeli, uniti da un tragico evento.

Stephanie, la protagonista – impersonata da una Marion Cotillard sublime quanto struggente – è una addestratrice di orche in un parco acquatico e, durante uno spettacolo, una svista le cambia la vita. La sua avvenenza e sicurezza si trasformano in menomazione e depressione.

Dopo l’incidente, però, risentire e rivedere Ali – interpretato dall’attore teatrale Matthias Schoenaerts –, il ragazzo incontrato qualche settimana prima in quel locale, le dà una forza nuova…la forza di ricominciare.

Il film Un sapore di ruggine o ossa, con la regia del francese Jacques Audiard, è una storia di crude fatalità, dipinge la violenza del mondo odierno, affronta una tematica insidiosa ma con uno stile asciutto e potente, ma è anche un racconto d’amore. Il combattimento diventa una metafora per riscoprire il desiderio di guardare al futuro con fiducia, il piacere di essere baciati dal sole, di nuotare in mare aperto, di giocare con il proprio figlio e godere della felicità dei suoi occhi, di amare incondizionatamente, senza stupide sfide o distrazioni e di godersi la vita in ogni suo, irripetibile, istante.

Eleonora Dafne Arnese

ardafne@hotmail.it

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