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Ott 21, 2017 L'editoriale
Provo una grande tenerezza per gli anziani, per donne e uomini che lottano per stare al mondo, spesso soli e con pochi sostegni. Credo che si debba pensare al tramonto della vita, con un brindisi alla vita stessa, quando si è ancora giovani e in ottima salute. Pensarci quando si è troppo avanti negli anni aumenta l’ansia e il timore. A me capita spesso cari lettori di pensare a come mi piacerebbe finire la mia vita. E, ogni volta, penso che vorrei trascorrere i miei ultimi tempi nelle tre città che hanno caratterizzato la mia vita. Prima di tutto a Londra, dove ho studiato, vissuto e mi sono formato, dove ho imparato tante cose e ho a lungo lavorato. Mi vedo passeggiare a Camden Town, per poi raggiungere Piccadilly Circus, dove avevo sempre appuntamento con una meravigliosa ragazza bionda con gli occhi chiarissimi, che si chiamava Laury e che non ho mai dimenticato. Un club sandwich sarebbe il mio pranzo, con gli occhi attenti a guardare cosa c’è per le strade di una delle città di riferimento per il mondo. E poi New York, dove ho lavorato, vissuto e trascorso intere giornate a camminare, tra una avenue e tante street, alla ricerca del nuovo che, la città più stimolante del mondo, non ti nega mai. E mi vedo in un locale vicino alla Quarantesima, dove cucinano degli ottimi spiedini di pesce e hanno anche una buona cantina. Al Village dopo, mi fermerai ad ascoltare il jazz in un piccolo locale, che più volte mi ha fatto far notte fonda, bevendo alcuni tumbler di bourbon, con acqua e ghiaccio a parte. E mi vedo anche a Parigi, dove ho vissuto, lavorato, amato, a passeggiare sui boulevard e a far tardi in un piccolo ristorante di un amico nel Quartier Latino, o a mangiare un piatto enorme di fruits de mer, vicino a Place de la Republique, scolandomi una bottiglia di champagne. E a girar per mostre, con gli occhi pieni di voglia di vedere cose belle. E a continuare a bere flute di Paul Bara e Philipponnat, le mie marche di Champagne preferite, che mi sono sempre concesso quando ho potuto. Mi vedo solo, si nasce e si muore soli, mi vedo lieto di aver fatto un percorso non sempre facile, ma molto stimolante, vivo, colmo di momenti interessanti. E l’ultima bottiglia di Champagne vorrei che fosse il mio brindisi alla vita che mi lascia.
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