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Feb 03, 2015 Attualità, World Wide
Parigi
Il Quartier Latino da qualche anno è una zona zeppa di turisti a tutte le ore. Riesce però a mantenere una propria atmosfera e fisionomia che, a tratti, sembra rimasta ferma ai film di Simon Signoret, Jean Gabin e Yves Montand. Tra i due boulevard, Saint Germain e Saint Michel, si aprono una serie di strade strette e spesso di breve tratto, alcune di origini medioevali. E’ stato il regno della musica che ha fatto la storia dei cantautori francesi, negli anni Cinquanta e Sessanta. Qui ha preso vita l’esistenzialismo e hanno visto la luce opere letterarie, teatrali e cinematografiche, ormai immortali. Esistono ancora locali storici che, in certi momenti, sembrano rimasti fermi a quei decenni incancellabili. Oggi, il fast food che fa capolino o la boutique di abbigliamento low cost, sembrano far a pugni con nomi e marchi classici e indelebili.
Tra le viuzze più frequentate, a pochi passi da Notre Dame, soprattutto verso l’imbrunire, rue de la Huchette è un indirizzo che si è costretti a percorrere a passo d’uomo. Piena di gente di tutte le età che fanno a gara per andar a scoprire un ristorante esotico, o un angolo etnico, con la Grecia e la sua cucina che dominano la scena. Qui ci sono due indirizzi interessanti uno, la Caveau de la Huchette è una storica cantina dove si ascolta dell’ottimo jazz e si può anche ballare, l’altro, sul quale ci vogliamo soffermare è il Theatre de la Huchette.
Lo spazio, con un centinaio di posti circa e un paio di sale, nasce nel dopoguerra e prende una fisionomia ben precisa con l’incontro con il drammaturgo di origine rumena, ma ormai francese a tutti gli effetti, Eugène Ionesco. Creatore di un genere teatrale, definito Teatro dell’assurdo, che ribalta tutti gli stilemi del teatro classico, dai dialoghi ai ritmi, alle trame, scrive nei primi anni Cinquanta una pièce diventata poi un successo, in ogni angolo del mondo, La cantatrice chauve. E dal 1957 questa pièce viene rappresentata in maniera stabile e senza interruzioni in questo piccolo teatro del Quartier Latino. Lo spazio offre sempre anche un altro spettacolo, spesso dello stesso Ionesco e poco tempo fa una commedia divertente che ricordiamo, Comment se débarasser d’un ado d’appartement? e molto altro, sempre in bilico tra la commedia e il dramma. Ci sono a volte anche recite di poesie e monologhi.
Uno spazio unico nel panorama parigino. Un luogo di gran fascino, quasi un luogo di incantamento. Se accade, come a chi scrive, ma capita a molti altri frequentatori che, pur di entrare al Theatre de la Huchette, si vede lo stesso spettacolo più volte, senza fiatare, sempre posseduti da una messa in scena senza tempo.
Mauro Pecchenino
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