Flipmagazine The Irascibles, la rivoluzione che non fa sconti

The Irascibles, la rivoluzione che non fa sconti

Ott 21, 2013 Attualità, World Wide

New York City

Sono arrivati a Milano, nei saloni di Palazzo Reale gli artisti che nel mondo dell’arte internazionale sono conosciuti come The Irascibles o anche Irascibles 18, ovvero gli appartenenti alla Scuola di New York. Qui, nella capitale del mondo, le street e le avenue sono contaminate dal loro marchio artistico. E’ sufficiente passeggere tra le vetrine del Village, di SoHo, di Tribeca, per rendersi conto di quanto abbiano influenzato il modo di rappresentare nella Grande Mela.

Un gruppo di artisti che hanno portato una vera e propria rivoluzione nel modo di fare e concepire fisicamente l’arte, iniziando e vivendo un nuovo rapporto con la tela e il modo di esprimere la propria creatività. Tra loro, bisogna ricordare Jackson Pollock, Mark Rothko, Franz Kline, William Baziotes, Willem de Kooning e Hedda Sterne, una pittrice di origine rumena, naturalizzata americana. L’unica donna in una emblematica foto di gruppo, che pubblicò Life Magazine, in occasione della lettera di protesta che The Irascibles inviarono al Met di Manhattan nel 1950 per protestare per un allestimento che non condividevano e che abbandonarono. Il cosiddetto espressionismo astratto è stato la loro cifra stilistica e per loro la tela è diventato uno spazio aperto per gridare la propria libertà di espressione e di pensiero. Basti pensare a Pollock, al quale il MoMa , un museo imprescindibile per chi ama l’arte moderna, intorno alla 50esima strada, dedicò qualche anno fa una personale da brivido. Il carismatico, geniale, folle Jackson utilizzava la tela come un luogo per ballarvi intorno, come un guerriero nativo americano, per farvi arrivare il liquido colorato della sua arte, in tanti rivoli di pensiero che hanno cambiato il vocabolario della pittura, in tutto il mondo. Un gruppo di artisti, quasi tutti morti ancora in giovane età e in circostanze drammatiche, che hanno saputo cambiare le strade dell’arte e hanno creato il fascino unico, diverso, dialettico della pittura made in NYC.