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Teatro7, una sala per sorridere e aiutare gli Altri
Roma
Incontriamo Michele La Ginestra, nel suo Teatro 7, vicino a Villa Torlonia e a piazza Galeno. Attore, autore, regista, già ottimo Rugantino, l’ultimo per Garinei & Giovannini, affermato volto della pubblicità (l’ultimo spot per la pasta De Cecco è molto simpatico), in cartellone con “Ti posso spiegare”, da lui interpretato e scritto con Adriano Bennicelli, con la regia di Roberto Marafante. Vogliamo parlare di questa sala da circa 150 posti che mette in scena soprattutto spettacoli divertenti scritti da autori di oggi. Con una costante: il tutto esaurito, con la platea che ride e si diverte. Ma lo scopo del Teatro 7 è anche un altro.
Afferma La Ginestra:” Il progetto di questo teatro è nato una quindicina di anni fa. Apparteneva alla parrocchia gestita da padre Conte e con noi il mezzo teatrale è diventato sempre più veicolo per educare e far crescere interiormente i giovani, nello scambio e nell’integrazione con gli altri. Proprio in questo contesto nasce il Teatro di Solidarietà, con il progetto di adozione a distanza, Teatro 7 Missione Mozambico.Lavoriamo anche per creare eventi per la raccolta di fondi da destinare per interventi mirati, come l’acquisto di macchinari, costruzione di scuole e centri di assistenza sanitaria, che permettono a chi viene aiutato di acquistare abilità e autonomia. Collaboriamo, inoltre, con le associazioni e le istituzioni benefiche che perseguono i nostri stessi scopi”.
Teatro 7 allestisce anche spettacoli per bambini, per portare a teatro le nuove generazioni. Cari lettori, come potete constatare, questa sala di Roma non si limita a far divertire, ma fa anche pensare, pensare soprattutto agli altri, a chi è più giovane, a chi ha bisogno di aiuto e solidarietà.
A proposito, lo spettacolo in scena “Ti posso spiegare” è leggero e divertente, una pochade che non ha nulla da invidiare ai testi francesi con un Michele La Ginestra molto spassoso, affiancato da Beatrize Fazi che si rivela brillante e coinvolgente.
Mauro Pecchenino
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L’Editoriale – di Mauro Pecchenino
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