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Teatro Eliseo: una stagione tra cultura, pathos e novità
Paolo Bonacelli ne L’Avaro di Molière
Roma
La stagione del Teatro Eliseo, di cui FlipMagazine è media partner, è quasi giunta al termine. Abbiamo assistito di recente, nelle sale di via Nazionale, a due spettacoli molto validi. La lista di Schindler, grazie alla bravura e all’esperienza di Carlo Giuffré, diretto dal figlio, è uno spettacolo drammatico e dolente, che attraverso gli occhi e la realtà di un uomo che ha salvato tanti ebrei dalla morte, ha donato allo spettatore una pièce di raro pathos e intensità. Di altra pasta invece Oscura immensità, diretto da Alessandro Gassmann e interpretato da due attori particolarmente ben registrati nei toni e nell’immedesimazione dei personaggi, Giulio Scarpati e in misura ancora maggiore Claudio Casadio, un carcerato, sporco e cattivo di singolare brio.
Ora la stagione procede fino alla chiusura, verso la fine di maggio. Da segnalare, tre spettacoli, che per origini, drammaturgia e interpreti permettono al pubblico dell’Eliseo di chiudere una stagione che ha avuto punte di grande eccellenza, oltre agli spettacoli citati, con Leo Gullotta, Umberto Orsini, Carlo Bucirosso, Adriana Asti, Laura Marinoni, Monica Guerritore e molto altri. Richiamiamo l’attenzione del pubblico per Il malato immaginario, l’ultima opera di Molière, che ha in Paolo Bonacelli, attore poliedrico e di lunga esperienza un Argante divertente e mai sopra le righe. Poi L’enigma dell’amore, con la partecipazione in video (interessante questa contaminazione di generi) di Leo Gullotta, un atto unico in ricordo di Karl Ulrichs, un uomo che lottò nell’Ottocento contro i pregiudizi nei confronti degli omosessuali. Infine, luci del palcoscenico puntate per una solo rappresentazione, il 26 maggio, su Sole, di e con Valentina Capone, una bella realtà della recitazione e non solo tra le nuove generazioni. Lo spettacolo, intenso e fluido è tratto in maniera personale da Euripide.
Anche quest’anno il Teatro Eliseo ha saputo dare al proprio pubblico un cartellone ricco di momenti trascinanti, nonostante la crisi della cultura e del teatro in particolare, che da alcuni anni attanaglia il nostro Paese.
Mauro Pecchenino
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L’Editoriale – di Mauro Pecchenino
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