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Feb 19, 2013 Terza Pagina
Foto dall’Ufficio Comunicazione Teatro Eliseo
Al Teatro Eliseo di Roma, due cose colpiscono in maniera particolare: il cartellone ricco di spettacoli, autori, registi, attori che mescolano con intelligenza tradizione, novità, passato, presente, proposte italiane e straniere. Subito dopo si è colpiti dall’iniziativa “Date un nome alle poltrone”, nata nella stagione 2007/2008, da un’idea della grande Rossella Falk e dalla Direzione Comunicazione del teatro.
L’intento è di personalizzare il piacere di andare a teatro, mettendo il proprio nome di appassionati o dedicandolo a grandi nomi dello spettacolo passato e presente. Unapiccola targa in alluminio satinato sarà la perenne testimonianza del simbolico “possesso” di una poltrona, nello storico locale di via Nazionale. Noi di FlipMagazine abbiamo apprezzato molto l’idea, la troviamo una via moderna e classica, nello stesso tempo, per fidelizzare la cultura e la diffusione del Teatro. Non dimentichiamo che solo chi si misura con il palcoscenico è un autore, un regista e un attore completo. Il teatro è lì, senza protezioni e si presenta in diretta, con la propria forza ed efficacia. Tra chi ha sostenuto “Date un nome alle poltrone” c’è anche il nostro Magazine, che ha ”preso posto”, nella prima fila, alla poltrona n.2.
Intanto nelle sale dell’Eliseo e del limitrofo Piccolo continua la programmazione, ricca di proposte e suggestioni. Da poche settimane è passata l’energia positiva di Paolo Poli. Poi, ecco un Leo Gullotta che si trasforma in sensibile attore shakespeariano con “Sogno di una notte di mezza estate” e poi una delle giovani leve più applaudite, Fausto Paravidino con il suo “Exit”. Ancora, dalla terza settimana di marzo arriva, quasi in contemporanea con il suo Montalbano televisivo, Luca Zingaretti, che interpreta e dirige con l’ottimo Massimo De Francovich come partner “La torre d’avorio” un testo ficcante e significativo sulla libertà dell’artista, a firma di Ron Harwood, autore del celeberrimo “Servo di scena”.
Tanti spettacoli e “Date un nome alle poltrone”. Un Eliseo da non perdere.
Eppoi per chi non abita nella Capitale, Roma è sempre una visita emozionante e coinvolgente.
Mauro Pecchenino
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