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Mag 18, 2013 Cosa bolle in Pentola
Marco Carniti, fotografia Ufficio Stampa NCMedia
Una voce rassicurante. Un fare affabile. Racconti di ricordi e di sfide. La sua grande passione: il teatro. Durante l’intervista con FlipMagazine, il regista Marco Carniti, in occasione del suo debutto con lo spettacolo Stellarum Opifice, al Piccolo Teatro Studio di Milano in calendario dal prossimo 22 Maggio, ci rivela aneddoti e idee, scelte e legami con grandi nomi del cinema e del teatro. Fra questi il nome che ricorre è, ovviamente, il grande maestro Giorgio Strehler.
“Strehler ha esercitato su di me un’influenza totale. Lui non era un teorico che insegnava l’abc, ma trasmetteva educazione ed energia per questo lavoro”. Prosegue: “Così ho assorbito il metodo di fare teatro, considerandolo una trasposizione poetica, che trascende dalla realtà”.
Poesia , dunque. Una poesia che parla all’anima, che – attraverso la messa in scena degli attori – parla agli spettatori, li coinvolge e li commuove. L’atto poetico lo si ritrova anche nello spettacolo che, dopo Roma e New York, arriva finalmente a Milano. Stellarum Opifice è un’opera dal testo semplice e lineare che ricrea, ci racconta “un percorso d’amore a senso unico tra un padre dalla mente geniale come Galileo Galilei e la figlia illegittima, Virginia – interpretata da Federica Bern – costretta alla clausura all’età di tredici anni. Un sentimento non corrisposto, un canto sull’abbandono di una creatura innocente, una voce dolce e spirituale che rincorre, senza rancore, il padre e che vorrebbe essere una delle stelle nel cielo, per essere guardata da lui”. Tutto lo spettacolo è percorso da un’ambivalenza tra lo spazio claustrofobico della figlia, ricreato in chiave contemporanea attraverso una scultura di tulle nero e l’immensità dell’universo studiato dal padre. Aggiunge Carniti: “In quest’opera si assiste al passaggio dal complesso di Edipo al complesso di Telemaco”.
Uno spettacolo imperdibile, intenso e suggestivo, che affronta, con una chiave registica interessante di un’artista italiano, noto a livello internazionale, un tema attualissimo e controverso, come l’assenza della figura paterna.
Eleonora Dafne Arnese
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