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Mag 29, 2015 Cosa bolle in Pentola
Volete fuggire dai rumori della città? Anelate un angolo di paradiso? Volete sentirvi come Robinson Crusoe? Allora l’isola di Marathi, nel Dodecaneso, è la meta ideale. Quattro chilometri di costa accarezzata da un’acqua cristallina tutta per voi. Dimenticati in mezzo all’Egeo troverete una chiesa, qualche taverna che affitta anche camere, una manciata di abitanti e molte capre, ma nessuna strada, auto o negozi. Solo tranquillità e pace assoluta, in compagnia di qualche buona lettura magari sdraiati sulla terrazza di Pantelis, uno degli alberghetti del posto, proprietà della famiglia Emilianos dagli anni Settanta. Oggi come allora il menù è composto da piatti preparati con ingredienti locali, come gli stufati di agnello o i formaggi delle capre ‘marathiane’. Naturalmente si possono organizzare escursioni su altre isole, come Arki, per gli appassionati di vela, che regala ai visitatori lagune mozzafiato, la più famosa Tiganakya Bay, dai fondali rocciosi e cristallini, dove si trovano ottimi ristoranti tra i quali la taverna Tripas di Manolis che offre squisiti piatti greci ed internazionali. Da qui è facile raggiungere la baia di Tiganakia, spettacolare, luogo ideale per le immersioni. Si può continuare il giro nella vicina isola di Lipsi, incorniciata anch’essa dalle tipiche casette bianche e blu che, avvolta da una luce sfavillante, si distingue per l’offerta ecosostenibile rispetto alle sue “colleghe” molto più grandi e festaiole. Immergetevi nell’ambiente rurale ad agosto, durante il Festival del vino con assaggi di piatti locali a base di pesce (oltre che pomodori e miele), perdetevi nelle viuzze della città vecchia tra taverne, caffetterie e negozietti nascosti o alla scoperta della cattedrale dedicata a San Giovanni. Concedetevi una nuotata nella baia di Monodendri e mangiate un boccone alla taverna Dilaila, sulla spiaggia di Katsadia, caratterizzata da una sottile sabbia dorata. Assaggiate inoltre la pougakkia, il dolce tipico del posto. Continuate il giro approdando sulla brulla e mistica Patmos, ideale per coppie e famiglie, conosciuta anche come la Gerusalemme dell’Egeo o Holy Island. La tradizione cristiana ricorda, infatti, che proprio qui San Giovanni si ritirò a comporre l’Apocalisse. Poiché è meta frequentatissima nei mesi estivi, è consigliabile prenotare con largo anticipo (le strutture, spesso a gestione familiare, hanno a disposizione poche camere o appartamenti). Da non perdere la visita della città di Chora con il monastero dedicato all’Evangelista, una delle meraviglie architettoniche di tutto l’Egeo risalente al 1088, il panorama con vista spettacolare dalla montagna Profitis Elias e la Grotta dell’Apocalisse, patrimonio dell’umanità che si raggiunge percorrendo la strada alberata tra Chora e Skala. Quaranta scalini portano nell’antro che accolse San Giovanni durante l’esilio sotto l’imperatore Domiziano. È possibile vedere la pietra dove si pensa che il Santo abbia poggiato la testa per riposare, la spaccatura in tre parti della roccia – che simboleggia la Trinità – da dove udì la voce divina che prese forma nelle “rivelazioni” dell’Apocalisse che l’Evangelista dettò al suo discepolo Prochoros (nel 95 d.C.). Questa è una delle escursioni più straordinarie, da non perdere assolutamente per l’alone mistico e per il panorama che il monastero offre: anche qui spiccano le tipiche case greche con la facciata bianca per allontanare il calore, e le porte e le finestre blu per cacciare – come credenza popolare vuole – gli spiriti maligni. Prima di lasciare l’isola, concedetevi una sosta in pasticceria per assaggiare il baklava, golosa sfogliatina ripiena di noci e pistacchi immersa nel miele e sorseggiare l’ouzo la tradizionale bevanda alcolica greca all’ aroma di anice.
Giovanna Scatena
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