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Lug 12, 2014 Terza Pagina
Foto Ufficio Stampa NCMedia
Cultura, mostre, flash mobe e concorsi, a settembre, dal 14 al 21, animano il calore della bella Catania, con un unico fil rouge: la danza.
Così l’energia di ballerini provenienti da tutte le parti del mondo, infuocano la città siciliana, in occasione della seconda edizione del “Premio Città di Catania, Danza e cultura in Sicilia”, che punta i riflettori su un palcoscenico che accoglie giovani promesse della danza classica e contemporanea.
Il Direttore Artistico del premio, Rossana Tortora, durante la nostra intervista, ci racconta:
“Grazie alla mia passione per la danza e a lunghi anni di esperienza sul campo, nel 1989 ho voluto ideare questo progetto, con l’aiuto della giunta comunale, con l’obiettivo di dare nuova vita alla città di Catania, in un periodo storico particolarmente difficile, in cui piccola criminalità e mafia soffocavano la vitalità positiva della gente.”
Dopo anni di stop, per motivi personali e burocratici, ecco che l’interessante progetto riprende forma con una identità ancora più forte e sinergica.
“Una settimana di lezioni e master class a numero chiuso per solisti, gruppi e coreografi nell’ambito di un concorso che, di fatto, diventa un pretesto per coinvolgere l’intera città, a ripensarsi attraverso il linguaggio della danza.”
Così, con il coinvolgimento di una giuria con nomi di fama internazionale come Francesca Camponero, la russa Oxana Kichenko, lo spagnolo Elias Garcia Herrera e Stefano Forti (per citarne solo alcuni), Catania si anima in una settimana di eventi, con presentazioni di libri, mostre fotografiche a ingresso libero di artisti come Pierluigi Abbondanza, Simone Ghera e Paolo Bonciani, video proiezioni e flash mobe nei vicoli e nelle piazze della città e tre giorni di gran galà al Teatro Metropolitan.
“Grazie alla collaborazione di istituzioni e realtà private che da sempre credono nel progetto, – prosegue la Tortora – con enormi sacrifici, ma profonda motivazione, ho coinvolto nella giuria straordinari ballerini, noti in tutto il mondo, per offrire una vetrina internazionale, aperta e stimolante, che investisse sulle giovani leve della danza, dando spazio a creatività e sperimentazione, senza trascurare cultura e formazione, tasselli fondamentali che completano e rendono speciale un ballerino.”
Eleonora Dafne Arnese
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