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Mag 07, 2014 Cosa bolle in Pentola
Ritratto di Luigi Meneghello
Quattro giornate, tre sedi e un tema comune: “Maestria e apprendistato”. A cinquant’anni dalla pubblicazione dei Piccoli maestri (1964), un’iniziativa di respiro nazionale e internazionale rende omaggio al capolavoro resistenziale dello scrittore Luigi Meneghello. Si tratta di un convegno articolato in quattro giornate distribuite tra maggio enovembre nelle sedi di Milano (Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Milano-Bicocca), Malo (paese d’origine di Meneghello) e Pavia (nel Fondo Manoscritti dell’Università di Pavia sono custodite tutte le carte meneghelliane, per volontà dello stesso scrittore). Obiettivo comune: tornare a riflettere, a mezzo secolo di distanza, su uno dei testi più importanti della letteratura resistenziale italiana e farlo attraverso voci autorevoli e voci giovani e nuove. L’iniziativa si aprirà l’8 maggio nella doppia sede milanese. Un doppio appuntamento di debutto con nomi importanti provenienti da atenei italiani e non solo. La seconda tappa del percorso continuerà poi il 28 giugno a Malo e il 6 e il 7 novembre prossimi, all’Università degli Studi di Pavia. Da segnalare, insieme ai nomi di autorevoli studiosi di Meneghello (tra gli altri, Franco Marenco, Ernestina Pellegrina, Francesca Caputo, Pietro De Marchi), anche l’ampio spazio riservato ai più giovani.
Sotto la comune prospettiva di “maestria e apprendistato”, le tre giornate di studio declineranno la figura e l’opera dello scrittore vicentino attraverso tre chiavi di lettura: quella più specificatamente letteraria, quella etico-civile-educativa e quella filologico-linguistico-stilistica. Un tema, quello scelto come filo rosso, particolarmente caro a Meneghello. Sarà un’occasione importante per riflettere su quel «proposito civile e culturale» che, nelle parole dell’autore, mosse la genesi dei Piccoli maestri, una sorta di “controstoria” della Resistenza, scritta con un intento esplicitamente «antiretorico e antieroico». Come scrisse Giovanni Raboni, nel risvolto di copertina dell’edizione Rizzoli del 1990: «Meneghello ci racconta qui (e racconta al se stesso di poi) le gesta e i pensieri d’un piccolo gruppo di partigiani vicentini d’estrazione borghese e studentesca di cui, ventenne, ha fatto parte: né eroe né veramente antieroe, ma piuttosto personaggio irriducibilmente singolo d’una vicenda allegramente, atrocemente collettiva. È una storia intessuta di agguati, rastrellamenti e uccisioni, ma anche di scoperte del cuore e della mente, di complicità estatiche, di sprofondamenti nel prodigio inarrestabile della natura; la storia di un apprendistato etico, intellettuale sentimentale condotto davvero al di fuori e al riparo da ogni facilitazione conformistica e tanto più rappresentativo, tanto più utile per capire e oserei dire per riqualificare il nostro passato, quanto meno si presume o si pretende esemplare».
Il convegno è reso possibile grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze umane per la formazione Riccardo Massa dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, il Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici dell’Università degli Studi di Milano, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Pavia con la FondazioneMaria Corti e il Fondo Manoscritti (custode delle carte di Luigi Meneghello) e il Comune di Malo con l’Istituzione Culturale “Villa Clementi”.
Silvia Ferrari
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