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Passeggiando nella Parigi del dopo Bataclan
Parigi
Giriamo per i quartieri della capitale francese per cercare di percepire se ci sono stati cambiamenti nella vita quotidiana dei Francesi, dopo i fatti terribili del Bataclan e il resto.
Ci sembra naturale dedicare le due giornate di giro totale della città a piedi, iniziando proprio dalla zona più emblematica degli attentati, tra boulevard Voltaire, place de la Republique e place de la Bastille.
Di giorno, c’è il solito via vai di gente, dames che vanno a far compere, uomini che vanno ad appuntamenti di lavoro, tanti anziani che passeggiano e chiacchierano, pochi giovani e non tanti turisti. Ma in apparenza non ci sono grandi differenze dalla solita Parigi.
Alla sera, un po’ di cambiamenti ci sono: alcuni bistrot e ristoranti hanno molti più tavoli vuoti. Non dimentichiamo che questa è una zona molto frequentata dai giovani e i locali sono sempre pieni. L’atmosfera è senza dubbio meno chiassosa.
Se ci trasferiamo a Montmartre, avvertiamo anche qui un tono più pacato: meno turisti, boulangerie vuote, café più deserti, la gente cammina e ogni tanto lancia sguardi come di controllo.
Anche l’arteria più nota al mondo, gli Champs Elysées con l’Arc de Triomphe vedono meno turisti e gente intorno.
Solo il Quartier Latin sembra non aver subito scosse: il solito casino nelle vie medioevali, nei boulevard e nei vicoli. I bistrot sono abbastanza affollati, si alzano i calici e il vin rouge sembra non conoscere tristezze.
L’impressione generale dopo due giorni e svariate ore di cammino, è una città che si lecca con eleganza le ferite, ma si guarda intorno guardinga, con circospezione.
A un tavolino del Deux magots scambio qualche impressioni con due giovani donne che sorseggiano un kyr e mi dicono: ”Noi continuiamo a vivere come niente fosse, all’apparenza facciam finta di niente, ma la paura c’è sempre e si sente, ovunque”.
Mauro Pecchenino
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L’Editoriale – di Mauro Pecchenino
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