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Feb 21, 2017 L'editoriale
Sono sempre affascinato da Papa Francesco e dalla sua concretezza. Abituato a lottare nelle strade difficili dell’America del sud e poco avvezzo ai salotti e ai gioielli va dritto alla meta. Non piace a tutti, è normale, soprattutto non piace a chi ama lo sfarzo e il lusso della Chiesa terrena. Non piace a chi rappresenta la Chiesa, sfoggiando camicie e abiti da sartoria, gemelli d’oro e belle case. Chi in altre parole serve Dio, servendo se stesso, standosene ben chiuso dentro ambienti confortevoli e, del dolore che c’è al di fuori, non sa e non vuole sapere nulla. Una gran parte di chi lavora per la Chiesa assume questo atteggiamento come habitus e un Papa che va in mezzo alla gente, non ha paura delle puzze e del dolore, appare come un alieno. Di recente, a Roma sono apparsi anche manifesti contro Francesco e il loro scopo era di evidente critica e messa al bando. Il Papa sembra non accorgersi dei suoi detrattori, o meglio, li conosce molto bene, ma va avanti secondo la sua missione. Quest’estate mi aveva colpito una sua piccola grande iniziativa. Tramite l’Elemosiniere Padre Konrad organizzava gite al mare, con una bella pizza finale, per i numerosi senza tetto che trovano spazio intorno ai palazzi del Vaticano, per i quali sono state costruite anche alcune docce. Un gesto semplice di un uomo che conosce il mondo, la povertà e il dolore quotidiano. Francesco è un Papa singolare, difficile da dimenticare.
A presto. See you soon. A la prochaine
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