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Giu 06, 2010 Terza Pagina
In questi giorni Palazzo Citterio riapre le sue porte, serrate da ben 25 anni, e lo fa dando visibilità ad uno dei più irriverenti artisti presenti oggi sulla scena mondiale. Paul McCarthy, classe 1945, dopo aver esposto in tutti i più importanti templi dell’arte contemporanea, dalla Tate Modern di Londra, al John Paul Getty Museum di Los Angeles, approda a Milano nella sua prima mostra personale organizzata in collaborazione con la Fondazione Nicola Trussardi. Pig Island, L’Isola dei Porci è il titolo di questo progetto, provocatorio e dissacrante, come da tradizione dell’opera di McCarthy.
Visitare questa mostra significa entrare in un mondo fantastico e spesso sovversivo dell’ordine tradizionale delle cose; l’arte di McCarthy non è certo immediata agli occhi dello spettatore. Tra video, installazioni e sculture, il percorso artistico dell’autore esplora ed in qualche modo mette a nudo i punti deboli della cultura del sogno americano. Le icone made in U.S.A., come Bush e Angelina Jolie, diventano pezzi di uno spettacolo delirante che richiama alla mente un vero e proprio circo, costellato di personaggi travestiti, con i genitali al vento, che lottano tra loro cospargendosi di Heinz Ketchup, come nella migliore tradizione pop. Forse che il mondo in cui viviamo così seriamente sia solo una gigantesca parodia dalle tinte grottesche caratterizzata da modi e situazioni tipiche dell’assurdo? Questo è quanto si coglie dall’osservazione dei diversi video, tra i quali Pirate Party o Houseboat Party, in cui McCarthy esprime la sua personale visione di una realtà sospesa tra eros e tabù, e comunque intrisa di falsità e vuoto assoluto.
La mostra ripercorre anche i primi anni di lavoro dell’artista, costellati di richiami al minimalismo che poi vengono caricati di nuove pulsioni, come testimonia The chair with butt plug, una semplice sedia, oggetto protagonista di tante altre opere d’arte, che, grazie all’ausilio di un pene applicato si trasforma in un oggetto che rievoca piacere. Il vero cuore dell’esposizione tuttavia è Pig Island, opera che dà il titolo alla mostra e che è frutto di un lavoro lungo sette anni; un agglomerato di materiali, come creta, metallo, polistirolo e plastica, sempre fortemente presenti all’interno della produzione artistica di McCarthy e un insieme di tutti simboli che hanno caratterizzato la carriera dell’artista negli anni.
Consigliamo dunque di visitare l’esposizione a Palazzo Citterio? Senza dubbio, la risposta è positiva: la mostra presenta una visione del mondo davvero particolare, la si può capire e condividere o meno, ma senz’altro se ne resta colpiti.
Palazzo Citterio,
via Brera 14, Milano
dal 20 maggio al 4 luglio 2010.
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00,
Ingresso libero.
Barbara Pellegrini
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