Ultimo Aggiornamento domenica 24 Novembre 2024, 4:40
Mar 06, 2012 Cosa bolle in Pentola
dalcrose’s Picture from Flickr.com
Immaginate un mondo in cui esistono cloni di persone reali creati in laboratorio per rispondere alla crescente domanda di organi umani destinati ai trapianti. Questa è la realtà in cui vivono Kathy, Ruth e Tommy, tre ragazzi orfani cresciuti a Hailsham, un collegio completamente isolato e immerso nella campagna della provincia inglese. Qui i protagonisti vengono accuditi da tutori che si preoccupano per loro e si mostrano attenti alla loro educazione. Con il passare degli anni i ragazzi crescono e stringono tra loro legami forti, dapprima di semplice amicizia e poi di amore. La voce narrante è quella di Kathy che, arrivata all’età di 31 anni, si lascia andare ad una serie di flashback e ripercorre i momenti della sua vita dalla spensieratezza dell’infanzia vissuta con gli amici fino alla progressiva presa di coscienza della terribile negazione di un futuro a cui è destinata. Questa la visione descritta da Kazuo Ishiguro nel suo romanzo: “Non lasciarmi” è un’utopia sì, ma é poi così lontana da una futura realtà ? “Non lasciarmi” vuole raccontare un “come potrebbe essere”, un mondo che oggi non viviamo ma che a pensarci bene potrebbe costituire una terribile eventualità per il futuro, un mondo che usa la tecnologia per sconfiggere la morte e costruisce fabbriche di individui allo scopo di avere pezzi di ricambio sempre pronti. Questo romanzo è tanto più toccante perché affronta il tema della clonazione abbandonando i linguaggi tipici e spettacolari della letteratura di fantascienza e tratta questi cloni come individui che vengono cresciuti amorevolmente, istruiti e spinti a dedicarsi a sviluppare sensibilità e capacità artistiche. I protagonisti delle pagine del libro sono quindi soggetti convinti di vivere una vita normale, fatta di legami, sentimenti e di speranze per un futuro che non avranno mai perché l’unico scopo per cui sono venuti al mondo è diventare donatori e morire. La loro vita è stata decisa e destinata da un’autorità superiore e senza scrupoli che è dedita solo alla scienza e alla tecnologia e non cura più il proprio lato umano e compassionevole. Ma le pagine di questo romanzo dipingono Kathy, Tommy e Ruth come persone forse più umane di quelle reali da cui sono state create, con dei propri sentimenti e un’anima; persone che continuano a sperare e a lottare nella speranza di un domani diverso, che permetta loro di trovare un lavoro normale, il vero amore, e magari un rinvio delle donazioni. E’ un libro toccante che tratta in maniera singolare e di sicuro impatto il tema della fragilità e della caducità della vita. Una vita vissuta sulla base di un costante conflitto, con l’intrinseca consapevolezza di essere esclusivamente nati per morire e di non aver diritto ad altro a dispetto di una società che ha scelto di rimandare il proprio appuntamento con la morte grazie ad espedienti scientifici. Il coraggio dei protagonisti capaci di una serena accettazione della loro condizione a dispetto di un mondo non in grado di affrontare con altrettanto coraggio la caducità della vita, fa di Kathy, Ruth e Tommy dei veri eroi nobili d’animo.
In realtà questo libro che pur ci parla di un’utopia inesistente è estremamente attuale e apre la strada ad una serie di considerazioni etiche legate alle possibilità offerte dalle moderne tecniche mediche. E’ giusto risolvere il problema delle malattie e dell’invecchiamento fabbricando pezzi di ricambio umani, organi e tessuti freschi? La risposta alla coscienza soggettiva, purché non si prescinda mai dal rispetto per la vita umana, concetto alla base delle nostre religioni così come dei nostri ordinamenti giuridici.
Barbara Pellegrini
happy wheelsFeb 09, 2016 0
Ott 06, 2015 0
Set 25, 2015 0
Set 17, 2015 0