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NABA, giovani talenti sperimentano
Untitled, designed by Rosita Giammarino
Ricerca e idee. Sperimentazione, ispirazione e intuizione. Passione e dedizione. Creatività e coraggio. Sono queste le doti che, a parere di chi scrive, dovrebbero comporre la personalità poliedrica di un Fashion Designer.
Il fascino e la magia del mondo delle passerelle riesce, ancora dopo decenni, a ipnotizzare milioni di persone e a muovere un meccanismo imprenditoriale, complesso e articolato, che coinvolge molteplici settori. Tassello imprescindibile è la formazione. Sono numerose, ormai, le scuole che preparano i nuovi talenti del settore moda con corsi specifici. Una di queste, con sede a Milano – città della moda par excellence – è la NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. Fondata nel 1980, ha saputo creare, in pochi anni, un campus che ha ottenuto, con il supporto di Professori e professionisti, riconoscimenti e consensi soprattutto dagli studenti frequentanti, provenienti non solo dall’Italia ma anche da altri 50 Paesi del mondo.
In questi giorni gli atri dell’Accademia milanese si sono animati e illuminati più del solito per la preparazione di (UN)TANGLED, la sfilata che ha presentato le collezioni degli studenti del corso in Fashion Design. Giovani talenti (o almeno aspiranti tali) che hanno messo in scena il risultato di anni di studio e hanno esibito i loro modelli, frutto di osservazione, trasformazione e reinterpretazione.
In passerella, nella successione di rigidità e morbidezza, colori e forme e nell’alternanza di semplicità e ostentazione, alcune collezioni sono davvero degne di nota per impatto comunicativo e innovazione.
Untitled di Rosita Giammarino presenta, nella sobrietà e nel rigore di un nero dominante, una silhouette armoniosa che alterna, a forme dritte e basilari, la morbidezza di grosse trecce in maglia sapientemente tessute. Originali contaminazioni di stili per le collezioni di Clementine Mandana, che ha rivisitato capi tipicamente occidentali, come il trench, colorandoli con stampe artigianali e di chiara ispirazione africana, e di Cecilia Federico che ha reinterpretato il simbolismo e la sacralità della civiltà indiana in chiave moderna.
Una sfilata che ha racchiuso fatiche, sogni e ambizioni. Una sfilata che conclude un percorso formativo e prepara al duro impegno che questa professione presenta.
Eleonora Dafne Arnese
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