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Bifolco e buoi di Giovanni Fattori
Il medio e pigro turista italiano per le sue vacanze predilige, sempre più spesso, mete estere, preferibilmente alla moda, con soluzioni “all inclusive” e cucina internazionale, piuttosto che le terre del Bel Paese, in quanto ritenute molto meno competitive in termini di prezzo. Questo spesso – ma non sempre, per fortuna – è vero, ma il prezzo non può e non deve essere l’unica variabile determinante per scegliere la propria meta turistica. Infatti storia, cultura, arte, natura, eventi folcloristici e tradizioni artigianali ed enogastronomiche, rimangono il fiore all’occhiello che solo i veri intenditori sanno cogliere e riscoprire. Una regione affascinante, nel cuore dell’Italia, che racchiude tutti questi elementi è senz’altro l’Umbria.
Denominata il “cuore verde d’Italia”, l’Umbria sin dall’antichità è stata una terra di contrasti, ha sedotto grandi artisti e, nel tempo, ha mantenuto pressoché intatto il suo paesaggio, questo probabilmente avvenuto per la difficoltà a raggiungere i piccoli e incantevoli borghi della regione. Infatti, a parte Perugia e Terni, che rimangono i centri con maggiore densità demografica, tutti gli altri paesi di questa terra si presentano come piccole cittadelle dal look medievale e dal fascino inconfondibile. Uno tra questi, poco noto ma degno di esser visitato è Montefalco. Fondata in epoca comunale, in realtà deve il suo nome alla visita di Federico II che, appassionato per la caccia con il falco pellegrino, ribattezzò la città. Questo caratteristico centro, noto principalmente per i suoi vini (Rosso di Montefalco DOC e Sagrantino di Montefalco DOCG) presenta straordinarie strutture storiche da visitare e numerosi eventi da vivere nel corso dell’anno. Il più originale è senza dubbio “L’Agosto Montefalchese”. Dai primi giorni del mese più torrido dell’anno, Montefalco, con il suo piacevole clima, ospita un interessante palinsesto di eventi a cielo aperto: degustazioni, concerti, spettacoli teatrali ed esibizioni, culminano con la manifestazione focale della “Fuga del Bove”.
L’intera città torna indietro nel tempo e rivive le atmosfere della seconda metà del XV secolo. I Cortei in costume colorano il centro storico, le Taverne, fregiate di insegne e stendardi dei Quattro Quartieri, animano chiostri quattrocenteschi e terrazze panoramiche, Sbandieratori, Balestrieri e Tamburini si sfidano nella piazza rinascimentale per la conquista del “Falco d’Oro” ed infine l’entusiasmante corsa dei bovi in cui le squadre dei Quartieri Sant’Agostino, San Bartolomeo, San Fortunato e San Francesco, dopo un lungo anno di preparazione e allenamento con i proprio toro, competono fra loro per l’ambito premio del Palio della Fuga.
Divertimento e cultura sono garantiti a Montefalco, dove il passato sembra toccare il presente e la storia assume una vera e propria dimensione poetica.
Eleonora Dafne Arnese
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