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Romina Mondello viaggia attraverso lo specchio di Alice
Foto di Angeles Parrinello©, Ufficio Stampa NCMedia
“Amo il personaggio di Alice, la sento vicina alla mia personalità: complessa, istrionica, coraggiosa e, per qualcuno, a tratti scomoda. Alice è la mia anima.”
Così esordisce l’attrice Romina Mondello durante l’intervista con FlipMagazine, raccontandoci la sua ultima esperienza teatrale.
Lo spettacolo Alice, con la regia di Matteo Tarasco, debutta l’ 11 Marzo al Teatro Menotti di Milano ed è frutto dell’originale adattamento di tre testi del noto scrittore britannico, Lewis Carroll.
“Con la battuta “Questa è la mia cameretta” – prosegue la Mondello – Alice sembra invitare gli spettatori nel suo mondo di bimba, un microcosmo fatato, incontaminato, puro ed innocente e, con il suo sguardo attraverso lo specchio, Alice lascia un messaggio positivo, ossia credere nelle cose impossibili.”
Alice non è uno spettacolo per bambini, ma anzi – per la sua atmosfera un po’ dark e per lo studio della scenografia secondo una prospettiva zenitale che disorienta lo spettatore – conduce il pubblico in un viaggio nel profondo dell’animo umano, irto di contraddizioni e meraviglie insieme.
“Ciò che si conosce di me è, senza dubbio, legato al mondo del cinema e della televisione con la mia interpretazione di ruoli d’azione, molto maschili, e per lungo tempo, pur amandolo profondamente, ho trascurato il mio lavoro in ambito teatrale. Dopo la pausa che mi sono dedicata con l’arrivo di mio figlio, mi sono rimessa in gioco a 360°.”.
Chiacchierando con l’attrice, infatti, ci confessa che continua ad avere enormi soddisfazioni con il teatro, anche il suo spettacolo con Pamela Villoresi, Eva contro Eva, sta riscuotendo enorme successo.
Ma Alice è per lei un’esperienza totalizzante, profonda, anche estremamente corporale (per la complessità della scena), difficile e divertente al contempo, che stipula una sorta di patto tra attori e spettatori, che si ritrovano a guardare insieme attraverso lo specchio e gli occhi della dolce e spensierata fanciulla.
Un tuffo immaginario in una cameretta fatata per riscoprire l’autenticità profonda nascosta in ciascuno di noi.
Eleonora Dafne Arnese
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