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Lug 10, 2012 Terza Pagina
“Il mio obiettivo è aprire dieci gallerie in dieci anni. Anche all’estero” così Salvatore Marsiglione, proprietario della Marsiglione Arts Gallery, parla dei suoi progetti per il futuro. Obiettivi ambiziosi che testimoniano però un’autentica passione e una voglia di fare che sono propri di quell’Italia che ci piace e che deve armarsi di coraggio e trascinare la ripresa economica recuperando la voglia di mettersi in gioco. Quella di Marsiglione per l’arte è una passione che nasce da bambino e che si concretizza nel 1993 con l’avvio dell’attività di restauratore. Nel 2009 il progetto si allarga e Marsiglione decide di aprire una galleria d’arte proprio nel centro storico di Como, nell’antico e caratteristico quartiere della Curtelesa e all’interno di un palazzo antico che fa da splendida cornice. Nasce cosìla MaG. Lagalleria rappresenta attualmente circa 12 artisti, con un’offerta di lavori e di nomi da far gola ai più importanti collezionisti di tutto il mondo. Tra questi Umberto Boccioni e Luigi Russolo tradiscono la passione del gallerista per l’arte futurista ma, accanto a questi, ci sono anche Mario Schifano o Pelizza da Volpedo, per poi arrivare ai più contemporanei Antonio Pedretti, Armando Fettolini o Elena Mutinelli.
La ricetta del successo di Marsiglione si basa su una grande attenzione per la tecnica che costituisce, per sua stessa ammissione: “L’essenza imprescindibile di ogni artista degno di questo nome” e che è chiaramente visibile in tutte le opere che la galleria tratta. Alla domanda su quali sia il fil rouge che accompagna la scelta degli artisti rappresentati, Marsiglione ci risponde “l’empatia”, cioè il rapporto umano che riesce ad instaurare con gli artisti e che fa di lui “un amico e un consulente prima ancora che un commerciante” e che garantisce collaborazioni continuative e un clima sereno nel lavoro di preparazione di una mostra. Ma Marsiglione ha capito che il futuro di una galleria sta anche nel suo saper allargare i propri orizzonti e creare un ambiente che sia punto d’incontro e di aggregazione, un luogo dove non solo si vede arte ma dove si vive un’esperienza d’arte attraverso incontri, dibattiti, performance dal vivo.
La MaGdiventa così un luogo stimolante dove si vive l’arte e si fa l’arte.
Nel palinsesto degli incontri proposti dalla Galleria, di recente è stato ospitato l’intervento di Mauro Pecchenino, direttore del nostro Magazine, che ha spiegato come comunicare l’arte in maniera efficace oggi e di come ravvivare l’interesse del pubblico, anche in un’epoca in cui i luoghi di cultura non sono vissuti più così attraenti come un tempo. In particolare ha sostenuto: “L’evento non può più essere solo un contorno, la mostra fine a se stessa oggi rischia di perdersi per strada. In un’epoca in cui la socialità è ridotta, perché si vive troppo “in rete”, occorre creare eventi, una sorta di –happy hour-, non chiassose e unticce, che coinvolgano il pubblico e lo portino fuori di casa. Questa formula, già applicata con successo all’estero (soprattutto Francia e Stati Uniti), deve essere portata anche in Italia, perché non si spenga definitivamente l’interesse verso quello splendido patrimonio che è la nostra arte e l’arte in generale”.
Barbara Pellegrini
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