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Ma chi è il colpevole ? Boh !
WorthingTheatres Picture from Flickr.com
“Elementare Watson” diceva Sherlock Holmes al suo fidato e fedele collaboratore, forse un po’ tonto ma spalla ideale del geniale investigatore.
A Perugia il processo sull’assassinio di Meredith Kercher ha portato in secondo grado tutto l’impianto accusatorio ad essere smontato con incredibile facilità dai difensori di Amanda e Raffaele, in un carrozzone mediatico processuale che sa di baraccone e che in realtà non ha rispettato per nulla la memoria della vittima Meredith e della sua rispettabile famiglia, very british. La madre e i fratelli della vittima se ne vanno dall’Italia non comprendendo bene cosa sia accaduto in quell’Aula di Tribunale, con la sentenza precedente completamente ribaltata e senza un colpevole ( Rudy condannato a 16 anni si proclama innocente ).
O meglio, i sospetti e i sospettati c’erano, ma le prove a loro carico non stanno in piedi.
Da questo ennesimo deprimente scenario, ci chiediamo a ragione, come sia possibile che gli investigatori del nostro Paese non riescano mai a scoprire nulla e a trovare un colpevole, che sia uno.
Il caso di Mez è sintomatico perché ha visto coinvolti 3 Paesi: oltre al nostro, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna che ci hanno messo sotto la lente di ingrandimento: dal nostro sistema investigativo a quello giudiziario, dal nostro sistema carcerario a quello mediatico, eccetera eccetera.
Non abbiamo fatto una bella figura, proprio no.
Ma questo è uno dei tanti casi irrisolti e citiamo alla rinfusa: Chiara Poggi, Melania Rea, Yara Gambirasio e Meredith Kercher, tutti senza soluzione e con le varie trasmissioni tv con annessi e connessi che ringraziano: quante puntate ci continuano a fare?
Tante, troppe, quante quelle di una soap, che tristezza cari lettori.
AAA Cercasi disperatamente Sherlock Holmes made in Italy, ce ne basterebbe uno per risolvere tutti i nostri delitti irrisolti.
Per adesso ci resta il dubbio e un numero imprecisato di accusati, sospettati, non condannati e di troppe vittime senza un colpevole.
E senza giustizia.
Norman di Lieto
happy wheels
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L’Editoriale – di Mauro Pecchenino
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