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Lucy di Luc Besson per usare tutto il cervello
Segnaliamo ai nostri lettori l’ultimo film di Luc Besson, regista francese con esperienza internazionale che ha realizzato numerosi successi cinematografici tra cui “Nikita”, “Léon” e “Il quinto elemento”.
Un film da vedere, sia per chi ama i film d’azione, sia per chi cerca film di un certo spessore. La pellicola è stata realizzata con una fitta trama d’azione fatta di armi da fuoco, inseguimenti e combattimenti che fa tenere il fiato sospeso, ma il tutto avviene per un alto fine: la salvezza della conoscenza.
Tantissimi i biglietti già staccati nella prima settimana di proiezione in Italia, il che non significa per forza che sia un buon film, ma in questo caso lo è.
Protagonista Lucy (Scarlett Johansson) studentessa a Taipei dove si trova coinvolta involontariamente nel traffico di una nuova potentissima droga, con la quale verrà a contatto, scatenando in sé la capacità di sfruttare il proprio cervello a livelli mai raggiunti. Secondo alcuni dati scientifici, infatti, attualmente l’uomo è in grado di sfruttare solo una piccola parte delle sue capacità cerebrali, ma cosa potremmo fare se aumentassimo questo livello?
Neanche gli studiosi più preparati saprebbero rispondere. Il regista ha scelto di partire da basi scientifiche o in via di ricerca, unendole a teorie fantascientifiche, affidando al professor Norman (Morgan Freeman) il ruolo di massimo studioso del cervello umano. Lucy lo cercherà per studiare insieme ciò che le sta accadendo. La sua preoccupazione principale non è quella di salvarsi, ma di tramandare la propria conoscenza. Istinto che è alla base della vita, sia essa vegetale, animale o umana, già a livello cellulare.
L’interesse primario della specie è trasmettere la conoscenza acquisita nel tempo e durante la propria esistenza. Anche se è un essere mortale, tramandando la conoscenza, dà un significato alla propria vita. È un processo naturale, che avviene spontaneamente e che ha portato all’evoluzione e che porterà alle future evoluzioni. Tutti noi ne facciamo parte. Un film interessante, non perfetto, ma che vale la visione.
Rossella Cristofaro
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