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Lo “zoo” curioso e bizzarro di Maurizio Cariati
Foto da Artespressione
Volti, sguardi cupi e luminosi, espressioni allucinate e sorrisi, perfetti sconosciuti e persone amiche, animali, luoghi e oggetti, accompagnano il percorso, il viaggio di ciascuno di noi, ogni giorno, ovunque ci si trovi. Viaggio fatto di visioni e interpretazioni, di ricordi e segreti, di appunti…
“Appunti di viaggio”, è così che si intitola la mostra di Maurizio Cariati, artista trentenne, che riapre la stagione della Galleria milanese Artespressione, diretta da Paula Nora Seegy. Gli appunti di Cariati, però, raccontano il suo viaggio – di vita e professionale – attraverso le immagini: disegni su tela e non solo, a tecnica mista, che raffigurano personaggi bizzarri, dalle proporzioni stravolte, tra ritratto e caricatura. Una sala, tappezzata sulle pareti, dei soggetti che attraggono e incuriosiscono l’occhio dell’artista e che rivelano la sua visione, tra surrealismo e verità, fugacità dell’attimo e staticità, superficialità e profondità.
Così il tratto di Cariati scivola su superfici povere, senza un apparente valore – come cartoncini, juta o fogli strappati di quaderni o vecchi libri –, e impreziosisce il supporto con disegni che immortalano soggetti che sembrano “puntare gli occhi” sugli astanti, come sostiene Matteo Pacini, curatore della mostra e attento ricercatore di talenti artistici poco battuti.
La sensazione che si vive, infatti, sembra quasi un ribaltamento di ruoli, tra osservatore e osservato. I personaggi ritratti, ironici ed espressivi, precisa l’artista “fissano con trepidazione lo spettatore creando una sorta di dialogo”.
Un dialogo che di primo acchito diverte, ma che però nasconde il cinismo della vita moderna, che racconta delle storie e dà forma a sogni, desideri e pulsioni inconsce.
Eleonora Dafne Arnese
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