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Apr 23, 2013 Attualità, Italia
Neolaureati e giovani italiani preparate le valigie e partite. In Italia non c’è posto per voi. Non può esserci posto in un paese che sceglie come nuovo Presidente della Repubblica un uomo di ottantasette anni. Uomo dal forte senso dello stato, uomo che ha permesso al governo di uscire dall’empasse in cui si trovava. Ma sempre un uomo di ottantasette anni. Aveva rifiutato categoricamente la candidatura per un secondo mandato. Era già pronto a godersi la sua pensione. Già con un piede fuori dalla porta. Invece ha dovuto disfare le borse; svuotare gli scatoloni, già imballati e rimettersi alla scrivania.
Possibile che i nostri politici non siano riusciti a trovare un’alternativa? C’erano nell’aria i nomi di Emma Bonino e Anna Maria Cancellieri. Poteva essere una svolta: il primo presidente donna della nostra giovane storia. Potevamo essere – almeno per una volta – apripista dell’UE. Viceversa la nostra classe dirigente ha preferito l’usato sicuro. La scelta che non comportava nessuna scelta da parte loro. Nessuna presa di posizione o atto di responsabilità. Certo Napolitano è ancora perfettamente in gamba e capace di affrontare questa nuova incombenza; ma – se arrivasse a portare a termine il suo secondo mandato – ci arriverebbe quasi centenario. Vogliamo farlo morire sul colle? Non era meglio concentrarsi su un candidato più giovane, che potesse prendersi carico di tutti i problemi e le difficoltà in cui si arrovella il nostro Paese, senza il peso, ulteriore, dell’età? Sembra di no. Sarebbe stata un’alternativa intelligente e – in questi ultimi mesi – il nostro Paese non si è distinto in questo senso.
In ogni caso non sembra che questa opzione abbia messo tutti d’accordo, a guardare le agitazioni in piazza da parte dei grillini. C’erano cori che inneggiavano a Rodotà presidente, cartelli che rivendicavano la volontà popolare. Sembra, però, che i seguaci del M5S non abbiano ben chiara la Costituzione Italiana. Se sprecassero un po’ del loro tempo a informarsi, piuttosto che seguire come topi ciechi il loro pifferaio, saprebbero che l’articolo 83 della nostra Costituzione dichiara che «Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale […]». Dal Parlamento. Non dal popolo. Ogni cittadino può avere la sua preferenza, non per questo ha diritto al voto. Non siamo in una repubblica presidenziale e nessuno, fino a ieri, aveva da contestare per questo. Sono altre le riforme più urgenti per l’Italia. Non resta che affidarsi – di nuovo – al Presidente Napolitano e sperare che l’Italia, nave in gran tempesta, possa ritrovare finalmente il suo nocchiere.
Elisa Moro
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