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Feb 23, 2013 Le rubriche di flip, No!
Gli ultimi mesi del 2012 e i primi del 2013 hanno visto un susseguirsi di film davvero notevoli, anche se continua la processione delle produzioni più banali e commerciali.
In queste settimane, sono in programmazione due pellicole che (combinazione!) trattano l’ostico argomento della schiavitù in America, ma con tagli completamente differenti: DJANGO UNCHAINED e LINCOLN.
Il primo, omaggio al film diretto da Sergio Corbucci nel 1966, vede la regia dell’irriverente Quentin Tarantin e, malgrado il tema, risulta divertente, inaspettato e a tratti un po’ crudo – as usual – ma indiscutibilmente fedele allo stile del regista. Il secondo, invece, è il kolossal di stampo storico sul Presidente degli Stati Uniti, curato dal maestro Steven Spielberg. Atteso sugli schermi da mesi, LINCOLN, però, nonostante regia e cast con nomi straordinari, delude.
Il film, ispirato al libro di Doris Kearns Goodwin, punta i riflettori sul personaggio protagonista Abraham Lincoln, interpretato dall’eccezionale Daniel Day-Lewis, che si è conquistato per il ruolo Golden Globe e Premio BAFTA come Miglior Attore, oltre che la Nomination agli Oscar. Tre ore di pellicola che raccontano le avversità affrontate dal Presidente nello scontro politico con gli uomini del suo gabinetto per l’abolizione della schiavitù in America, alla fine della Guerra Civile e, quindi, il sudato ottenimento dell’approvazione del XIII Emendamento alla Costituzione.
Un film dal taglio storico che ha la pretesa di essere una biografia di uno dei personaggi chiave nella storia della Casa Bianca e dell’umanità, ma che invece si focalizza esclusivamente sul tormento dell’uomo politico e sulla sua volontà di “conquistarsi” il consenso alla Camera, senza sviscerare il suo coinvolgimento, serio e intelligente, durante la Guerra di Secessione.
Il risultato finale che Spielberg propone è criticabile. LINCOLN si rivela fedele ai fatti, ma approfondisce poco, è molto lento e affatto coinvolgente anche nelle (rare) scene di guerra.
Insomma, su un personaggio epico come Lincoln, ci si aspettava un film spettacolare dal talentuoso regista che, al contrario, sembra – a nostro avviso – aver sprecato un’occasione. Peccato!
Eleonora Dafne Arnese
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