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Giu 17, 2013 Terza Pagina
La televisione, la rete, i media e il loro esser presenti nella vita di molti di noi, come spettatori o come improvvisati partecipanti, è il cuore del nuovo libro, “L’era dello schermo”, di Vanni Codeluppi, edito da FrancoAngeli, lo studioso di consumi che in Italia rappresenta un punto di riferimento continuo nel settore. Siamo circondati da schermi, da quelli più piccoli degli iphone, dei tablet, fino a quelli più grandi dei computer, dei videogiochi e della televisione. L’individuo osserva, si inebetisce spesso, senza accorgersi di cosa accade intorno.
Lo schermo è la sirena inconsapevole dei comportamenti dell’era digitale. Si entra in un ristorante, la sera di San Valentino e le coppie sono incollate con lo sguardo ai telefonini, si ignorano, come se fossero soli. In altri casi, in treno, nelle sale di attesa, in coda, guardano spezzoni di film, scrutano dal buco della serratura di facebook o cazzeggiano sulle chat. In apparenza, un deserto fatto di solitudini inconsapevoli e partecipate, che schiavizza, davanti a tanti schermi che ci trasformano in seguaci fedeli.
Vanni Codeluppi cerca di portar luce sull’argomento, con un’analisi precisa attraverso la teorie di studiosi di varie parti del mondo e con un occhio attento all’attualità e alla cronaca. Ci consegna così un lavoro che stimola e fa riflettere.
Lo fa conducendo il lettore tra una scena di Blade Runner e di Alien, tra i fatti drammatici della cronaca recente e con lo sguardo sempre acceso sui media e i loro schermi, strumenti che ci portano al di là, ma al di là di dove e di chi? “L’era dello schermo” è un libro che val la pena di leggere proprio per vedere cosa ci porta al di là, al di là di noi stessi.
Mauro Pecchenino
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