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Gen 31, 2011 Cosa bolle in Pentola
A 30 anni dalla scomparsa di John Lennon, assassinato l’8 dicembre del 1980 davanti alla sua abitazione di NY, esce in poche sale italiane un film raro, made in UK del 2009, intitolato Nowhere Boy, incentrato sull’adolescenza tormentata dell’indimenticato genio della musica.
La regia è di Sam Taylor Wood, artista concettuale, fotografa e creatrice di videoinstallazioni.
È un film ben fatto, uno di quelli che non ti aspetti, che ti sorprende.
In una Liverpool povera e decadente, cresce, non senza tormenti, l’adolescente John.
Cresce con la zia, dopo che la madre l’abbandona all’età di 5 anni.
Ma proprio quando all’età di 17 anni John sembra avere ritrovato sua madre, lei perde la vita.
La sua adolescenza è contraddistinta da una personalità ribelle, anticonformista ma allo stesso tempo, logorata dalla figura della zia Mimi, una donna severa, rigida ed intransigente.
Una “matrigna” algida e quasi alle soglie dell’anaffettività ( ma si scoprirà poi, solo all’apparenza ).
Per l’adolescente John, la mancanza della vera madre che, una volta riapparsa, scompare più velocemente di una meteora, è un tarlo che non l’abbandona mai, un tormento interiore con cui convive suo malgrado.
Nowhere Boy è un ritratto del giovane Lennon appassionante, disincantato ma allo stesso tempo molto intimista.
La forza interiore che trasmette l’artista inglese a tutte le persone che gli stanno attorno, rivelano doti innate da leader carismatico che lo porteranno a fondare la band “The Quarrymen”, con i suoi amici e compagni di scuola con cui frequentava, la Quarry Bank Grammar School.
Adolescente ribelle, borderline e allergico alle istituzioni ( rapporti conflittuali con gli insegnanti e il Preside della scuola che frequentava ), viveva un dramma interiore, portato quasi all’estremo.
Animato dalla voglia di seguire la propria vocazione musicale ( anche il talento e il genio possono essere soffocati ), Lennon sarà pervaso da un continuo spirito di rivalsa nei confronti della zia Mimi, colpevole tra le altre cose di aver affermato in tempi non sospetti: “ The guitar’s all very well, John, but you’ll never make a living out of it”).
Non essere creduto, sostenuto, spronato dalla sua figura di riferimento adolescenziale lo porterà a lotte continue per seguire la propria strada e a duri conflitti interiori.
Lennon, una volta ottenuta la popolarità, farà incidere la frase infelice della zia Mimi su una targa d’argento, prontamente regalata all’improbabile indovina.
Nowhere Boy è un film che fa riflettere sul percorso esistenziale tormentato di un adolescente che ha dovuto lottare contro tutto e contro tutti, per diventare John Lennon.
Una battaglia continua, intestina, anche contro chi proprio non ti aspetti ( chi pensa di agire per il tuo bene in realtà fa più danni di chiunque altro ).
Essere John Lennon lo si è dalla nascita, per diventare John Lennon, il ragazzo ribelle di Liverpool ha dovuto seguire un percorso ad ostacoli.
Con la volontà e la forza d’animo che lo contraddistingueva, l’adolescente tormentato si è trasformato in un immortale.
Una vita intensa la sua, una vita spezzata da un folle l’8 dicembre del 1980 a New York.
John l’immortale è da tempo nell’olimpo dei grandi.
Imagine, se non ci fosse stata questa figura di artista, magari a causa dei divieti di zia Mimi, che cosa il mondo si sarebbe perso.
Norman di Lieto
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