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Lug 25, 2012 Attualità, World Wide
Parigi
Nella capitale francese, grazie all’intraprendenza di un amico professionista nelle relazioni pubbliche, abbiamo incontrato Marion Cotillard l’attrice che, da critica e pubblico di tutto il mondo, viene ritenuta l’erede delle grandi interpreti del cinema francese, le icone del ben recitare, non solo dell’apparire. Quindi nulla a che vedere con una starlette come Brigitte Bardot, ma vicinanza estrema con monumenti del cinema come Simone Signoret, Catherine Denevue, Jeanne Monreau e Michele Morgan. La Cotillard è bella, elegante nel portamento,sorridente, cordiale, non ha atteggiamenti da bellona, è la classica donna che fa dell’intelligenza la sua principale bellezza. Grazie alla conoscenza dell’inglese e alla sua bravura, con toni e stili che sono validi sia per la commedia, sia per ruoli drammatici è diventata in pochi anni un nome internazionale, molto amato anche da Americani, Giapponesi e tutta Europa. Tra i suoi film più validi (ma è anche un’ottima interprete teatrale), ricordiamo: Big Fish di Tim Burton, Un’ottima annata, Nine, Midnight in Paris di Woody Allen, il Cavaliere oscuro, attualmente campione d’incassi e La vie en rose, per il quale ha vinto l’Oscar come miglior attrice e il César (l’Oscar francese), sempre come miglior attrice.
Le chiediamo cosa pensa dell’attuale crisi europea. Risponde così: ”E’ una crisi forte, che non ha risparmiato neppure gli Stati Uniti. Mi sembra che ci sia buona volontà da parte di alcuni governi, come la Francia e l’Italia, mentre altri sembrano fare una corsa a sé, come se l’Europa fosse una realtà della quale non fanno parte. Le chiediamo cosa pensa dell’amore in questa epoca. Afferma:”Mi piace pensare all’amore e all’essere innamorata. Mi fa stare bene e mi tranquillizza. Anche se con il mio lavoro coltivare un rapporto è difficile, quasi impossibile. Ma a volte, già coltivare un’idea è un gran passo avanti”. Terminiamo la nostra chiacchierata, che ha toccato molti argomenti, da Parigi a New York, per arrivare ai confronti tra la cucina italiana e francese, così: – Cosa dice ai giovani che fanno fatica a trovare un proprio spazio nel mondo? Sostiene con convinzione:”Io credo che impegno e un po’ di buona autostima siano alla base di tutto. Poi ci vuole un po’ di fortuna e un bel po’ di talento e tanta tanta costanza e pazienza”. Ciao Marion, il tuo sorriso lascia un bel ricordo, negli occhi e nel cuore.
Mauro Pecchenino
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