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La Transavanguardia appartiene a quelle tendenze che si sviluppano negli anni ottanta e che hanno come minimo comune denominatore il ritorno alla condizione espressiva della pittura. Questa corrente in particolare, che deve la teorizzazione dei suoi dettami artistici ad Achille Bonito Oliva, è nata dal lavoro di un gruppo di artisti italiani e si è imposta con successo a livello internazionale. La Transavanguardia propone un modello creativo che considera l’arte del passato come un laboratorio di immagini intercambiabili. Gli artisti che operano in questa corrente fanno della citazione una propria arma espressiva, rivisitata attraverso tutti i linguaggi dell’arte contemporanea, tra forme astratte e modelli figurativi. Ed ecco come nelle tele di Palladino, Cucchi e compagni si ritrova qualcosa di Kandinskij, di Chagall e di Sironi. Il tutto rivisitato però attraverso la propria esperienza personale e interiore fino a non rappresentare mai su tela qualcosa di anacronistico o scontato.
Sessantasei capolavori di questa corrente sono in mostra a Milano a Palazzo Reale fino a febbraio 2012. Una mostra organizzata e curata proprio da Bonito Oliva e che riunisce le principali figure artistiche che hanno rappresentato questo movimento: Sandro Chia, Nicola De Maria, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino e Francesco Clemente.
E così I due solitari di Chia si trovano ad essere esposti insieme agli esempi di pittura a tratti cupa e a volte ironica di Clemente, di cui emblema sono The Fourteen Stations, i lavori chiaramente richiamanti la Via Crucis. O ancora ci sono le installazioni di Cucchi realizzate con i più diversi materiali dislocati liberamente nello spazio e utilizzati come supporto dell’immagine dipinta, scolpita o disegnata, che altro non sono che immagini che emergono dall’interiorità dell’artista e che alludono al mondo popolare e alla sua cultura.
Anche Mimmo Paladino utilizza diverse forme espressive come disegno, pittura, scultura, mosaico e incisione, che gli permettono di rappresentare il proprio “mondo interiore”, primordiale e magico. Di lui si possono ammirare esposte in questa cornice La Veglia o Terremoto. Chiude il quintetto la colorata visione dell’arte di De Maria, qui presente con Polline e Gialla Canzone del Mare.
Ma non finisce qui. A questo primo appuntamento milanese faranno seguito alcune personali di singoli artisti che verranno organizzate in giro per l’Italia – Modena, Prato, Catanzaro, Roma e Palermo – con il comune e nobile scopo di portare l’arte della Transavanguardia in giro per il Bel Paese e farla conoscere. È la riscossa dell’arte non minimalista o concettuale.
Barbara Pellegrini
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