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Gen 02, 2016 Attualità, Italia
Roma, dal corrispondente
Dopo le elezioni in Spagna, che con il risultato all’italiana hanno restituito al paese iberico una situazione ingovernabile, sono comparse sui nostri giornali le dichiarazioni di alcuni esponenti politici del fu centro destra che per senso di responsabilità […] verso il paese, hanno deciso di confluire nella lista di Verdini o stanno pensando seriamente di farlo. Nessun nome di spicco, per carità, parliamo di Bondi&Repetti o della Polverini, per intenderci, che a memoria non sembra abbiano lasciato un’eredità politica tanto pesante da poter essere un giorno inseriti nella hall of fame dei più insigni statisti italiani, ma che comunque rappresentano anch’essi un segno dei tempi.
A ben vedere sarebbero diversi altri i papabili a fare il grande salto, tanto che lo stesso Verdini pochi giorni fa si è lanciato in una previsione che vede il suo gruppo crescere a spese proprio del suo ex presidente, quel Berlusconi che non riesce più evidentemente a fungere da collante come nei tempi che furono.
Il panorama politico quindi se da una parte si infittisce di spostamenti e tradimenti, dall’altro riesce a diventare ogni giorno più stabile, almeno agli occhi di Renzi e compagni, in quanto tra gruppo misto e ALA, diminuiscono sempre più i rischi di traballamenti per un Governo che nel bene o nel male si appresta a mantenere le promesse fatte dall’ex sindaco di navigare deciso fino al 2018.
Le elezioni spagnole devono essere servite in questo senso per dare la spinta necessaria a quanti ancora indecisi e per scongiurare così del tutto possibili elezioni anticipate che per molti significherebbero fine della loro permanenza nei palazzi della politica che conta. I 5 stelle saranno presumibilmente l’unica alternativa in termini di voti al PD e visto che difficilmente qualcuno dei fuoriusciti di qualsiasi parrocchia riuscirebbe a farsi ben volere da Di Maio e Di Battista, unica alternativa è quella di trovarsi un posto al sole fino a che il sole è alto.
In Forza Italia, tra cerchio magico e fedelissimi, tra correnti interne ed ex An la questione non sembra poter reggere ancora molto e soltanto la figura carismatica dell’ex cavaliere può ancora imprimere una sorta di presentabilità ad una compagine altrimenti allo sbando.
Tutto quello che accade alla sinistra del PD invece è assolutamente irrilevante. Di Civati si sono perse le tracce mezz’ora dopo essere fuoriuscito dal Partito Democratico e dalla nuova formazione di Fassina e Vendola in pochi si aspettano sfaceli in termini di numeri.
Il fatto poi che in molti di questi satelliti politici abbiano festeggiato ai risultati spagnoli e alla ingovernabilità che di fatto si è creata, ancora una volta rende merito a Renzi e gli fornisce l’alibi più che motivato per attaccare quanti in Italia, pur di cambiare verso, preferirebbero che la macchina di fermasse del tutto.
In questo senso la coerenza a volte anche troppo spinta dei 5 stelle è possibile che li premi più di quanto oggi non si possa prevedere e il fatto di essere totalmente estranei a scandali o ruberie varie, non può non risolversi anche in un valore aggiunto in termini elettorali.
Il PD paga un apparato mastodontico e molto ben invischiato in tantissime questioni che di giorno in giorno restituiscono alle cronache arresti o avvisi di garanzia, e nonostante Renzi si spenda per distrarre il fuoco di fila, l’elettorato è possibile (ma non certo) non dimentichi tanto facilmente scandali e giochi politici.
Roma è la prossima tornata che in qualche misura peserà gli assetti generali oltre che i comportamenti a livello locale di tutto il PD; vedere in che modo gli elettori si comporteranno sarà utile per il cammino di Governo ed opposizioni.
Luca Arleo
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