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Mag 25, 2012 Terza Pagina
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Milano conserva gran parte del patrimonio artistico lasciato dal Bramantino: dipinti su tavola e su tela, arazzi tratti da suoi cartoni, disegni, affreschi e l’unica architettura da lui realizzata, la Cappella Trivulzio. Proprio per questo motivo il comune del capoluogo lombardo ha deciso di dedicare una mostra al grande genio rinascimentale. La forza del Bramantino sta nella sua produzione, vasta e di alto pregio, che lo rende l’unico in grado di potersi confrontare con la grandezza di Leonardo. La sua memoria si è mantenuta viva nei secoli anche grazie all’opera di altri artisti che nel tempo l’hanno più volte citato e preso a modello per produrre una copiosa serie di rivisitazioni. La mostra, inaugurata a metà maggio, resterà aperta fino a settembre presso la sede di Castello Sforzesco. L’aspetto che fa più onore a questa iniziativa è che per la prima volta il Comune di Milano si è totalmente auto-finanziato e consente al pubblico appassionato del Bramantino di fruire della mostra gratuitamente.
L’esposizione si articola nelle due grandi Sale del Castello Sforzesco che ospitano già importanti lavori dell’artista: la Sala del Tesoro dove domina l’Argo, il grande affresco realizzato intorno al 1490 e destinato a vegliare sul tesoro sforzesco, e la soprastante Sala della Balla, che accoglie i dodici arazzi della collezione Trivulzio, acquisiti dal Comune nel 1935. L’esposizione intende mostrare in ordine cronologico le opere del Bramantino presenti in città, disperse tra sedi differenti e riunite ora in un unico percorso. Tutto questo è reso possibile dalla disponibilità di Pinacoteca Ambrosiana, Pinacoteca di Brera e un certo numero di collezionisti privati che hanno dato in prestito le opere in loro possesso. Nel passeggiare tra le sale il pubblico si troverà di fronte l’adorazione del Bambino, il San Sebastiano, il Noli me tangere e la Madonna con il Bambino e angeli. Uno spazio a sé è dedicato a dodici grandi arazzi, uno per ogni mese dell’anno, che si legano tra loro nella sequenza dei gesti e delle stagioni. La mostra sarà accompagnata da conferenze e seminari, realizzati gratuitamente in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e con gli Amici di Brera, e inoltre, grazie al Fai, da aperture straordinarie del Castello di Voghera dove si conserva un importante ciclo di affreschi del Bramantino.
Barbara Pellegrini
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