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Mag 10, 2013 Attualità, Italia
Spara. Sembra irreale eppure non lo è. Dimenticate i tempi in cui da una stampante uscivano innocenti fogli scritti. Ora, con una “semplice stampante 3D”, potete creare le vostre armi direttamente da casa. Spara. Questa è la notizia sconcertante che ha fatto il giro del mondo: la Liberator – così si chiama la pistola 3D ideata dallo studente texano di venticinque anni CodyWilson – funziona veramente. Attraverso un software specifico per il disegno, questo viene mandato alla stampante che, scelto il materiale con cui stampare, si mette al lavoro. E così ecco che, in pochi minuti, siete diventati dei potenziali assassini.
Pochi giorni fa, in Kentucky, un bambino di cinque anni uccide la sorellina di due con un fucile che gli era stato regalato. 14 dicembre 2012: in una scuola elementare del Connecticut un killer fa irruzione uccidendo ventisei bambini. 11 dicembre: un uomo con un fucile semiautomatico spara in un centro commerciale di Portland, Oregon. 28 settembre: a Minneapolis, dopo essere stato licenziato, entra in ufficio e apre il fuoco sui colleghi e sull’ex datore di lavoro. 20 luglio: in Colorado, durante la prima del film Batman, un uomo mascherato da Jocker fa fuoco sul pubblico; dodici morti e oltre cinquanta feriti. Sono solo le ultime di una lunga serie di stragi con cui l’America si ritrova – sempre più spesso – a fare i conti.
Eppure anche l’ultimo disegno di legge per il controllo delle armi, dello scorso aprile, fortemente voluto dal presidente Obama, si è inceppato davanti allo strapotere della lobby delle armi. Il disegno doveva solo rendere obbligatorio per l’armaiolo il controllo della banca dati federale sui precedenti penali o di malattia mentale dell’acquirente. Nessun divieto. Nessuna restrizione. Eppure la NationalRifleAssociation (Nra), la lobby delle armi, ha fatto di tutto per bocciarlo al senato. E, ancora una volta, ha vinto. Una vittoria temporanea, assicura il Presidente, in quella che ha definito: «Una giornata vergognosa per Washington». Eppure, sembra che l’America non voglia cambiare. Anche davanti all’ennesima strage, all’ennesima vittima innocente, il danaro fa da padrone. I membri della lobby sembrano non avere una coscienza, una morale, un’anima. O – se anche ce l’hanno – il rumore frusciante dei dollari sembra capace di zittire il grillo parlante che è in loro.
Elisa Moro
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