Ultimo Aggiornamento giovedì 7 Novembre 2024, 10:48
Giu 17, 2013 Terza Pagina
La Mela di Alan, fotografia Ufficio Stampa NCMedia
Reale e virtuale. Presente e passato. Genialità e ingenuità. Conoscenza e grettezza. Liberazione e condanna. Queste sono le dicotomie che sviscerano l’avvincente storia di Alan Mathison Turing, interpretato da David Sebasti, padre del primo calcolatore e uno dei fondatori dell’informatica.
“La Mela di Alan”, questo il titolo dello spettacolo, debutta al Teatro Palladium di Roma e ci è stato raccontato con verve e passione dalla regista Valeria Patera. Definita pioniere del nuovo genere Teatro-Scienza, la Patera durante l’intervista ci rivela la genesi e la chiave di lettura dello spettacolo.
“Rielaboro costantemente i miei lavori…mi diverte. La Mela di Alan, infatti, è andato in scena per la prima volta nel 2004, ma lo scorso Novembre ho ripreso il testo, rivisitandolo e creandone un viaggio nuovo, entusiasmante e divertente, che riuscisse ad interessare il pubblico, soprattutto quello giovanile. E’ una rappresentazione che narra la “navigazione” nel cyberspazio di due hacker (buoni), nei primi anni novanta. Un’escursione senza tempo che, tra curiosità e scoperte, concede ai due protagonisti esperienze straordinarie, come l’incontro con il grande Turing.”
La singolarità di questo personaggio storico, aggiunge la regista, sta nella sua incredibile attualità. “Un genio dell’informatica che ha coraggiosamente introdotto un concetto rivoluzionario, ossia la riproduzione della Conoscenza, una vera utopia al suo tempo, ma anche uomo, gay, debole e ingenuo al contempo, vittima della sua libertà di conoscenza e morto suicida con una mela avvelenata da lui stesso, dopo anni di stillicidio obbligato con la Organ Therapy, un trattamento ormonale che curasse la sua omosessualità”
Turing, matematico e informatico, di primo acchito potrebbe risultare un personaggio freddo, lontano da sentimenti, passione e stupore, ma Valeria Patera è riuscita a crearne un soggetto molto vicino all’immagine di un artista, lavorando, come ci rivela lei stessa “sulla leggerezza nello spettacolo tra gioie, passioni e stupori e non, quindi, sugli aspetti ostici e pesanti del tema della scienza”.
Una rappresentazione originale che, dopo Roma proseguirà il suo tour in giro per l’Italia e poi a Londra ed Edimburgo e che, tra contaminazione di linguaggi e retrospettive inusuali, ci aiuta a scoprire gli aspetti di un mondo che ha radicalmente stravolto la società odierna: il Web.
Eleonora Dafne Arnese
happy wheelsApr 26, 2024 0
Apr 11, 2024 0
Apr 03, 2024 0
Apr 02, 2024 0
Feb 13, 2016 0
Gen 08, 2016 0
Dic 17, 2015 0
Dic 08, 2015 0