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Apr 16, 2012 Attualità, Italia
how i will ever’s Picture from Flickr.com
Milano sembra essere in fermento tra nuovi progetti, eventi e cantieri e si prepara a uno dei più importanti appuntamenti del calendario annuale: il Salone del Mobile (COSMIT). Evento catalizzatore di risorse economiche, imprenditoriali e artistiche, il Salone e il Fuori Salone annesso, seppur nelle sue evoluzioni, riesce ancora dopo molti anni ad essere una esposizione di riferimento a livello nazionale e internazionale.
L’evento fieristico in generale, infatti, nato in epoca medievale, è sempre stato sin dalla sua origine un appuntamento che permette l’incontro di persone, lo scambio di idee e la vendita/acquisto di merci. Nel tempo, con la sua diffusione, la fiera ha rappresentato per le aziende la principale tipologia di eventi di marketing a cui veniva destinato gran parte del budget. Obiettivo principale è stabilire “contatti live” con il mercato. Di fatto, oggi, lo scenario è notevolmente cambiato e per questa ragione la Fondazione Fiera Milano, polo fieristico di spicco sul territorio nazionale ed europeo, ha organizzato un interessante forum internazionale su “Le Fiere negli anni 2.0”. Relatori da tutto il mondo – Cina, Stati Uniti, Corea, Germania, Gran Bretagna e ovviamente Italia – si son trovati insieme a un pubblico di addetti ai lavori e opinion leader per far luce sui nuovi mondi, format, attori e competitor del settore. Quattro i driver di cambiamento individuati.
Collettivo-individuale è l’elemento che caratterizza le aziende espositrici che, pur rientrando in una manifestazione collettiva come la fiera, hanno sempre più bisogno di distinguersi dai concorrenti (individualismo). Informazione-experience, invece, è la tendenza appartenente ai visitatori degli eventi che sono sempre meno interessati agli eventi-vetrina, meramente informativi, e molto più reattivi ad eventi-attività che coinvolgono, emozionano e intrattengono. Il mercato, invece, vive l’opposizione locale-globale. In questo senso gli organizzatori devono lavorare in due direzioni per modificare la struttura organizzativa e riuscire a far confluire l’esigenza di internazionalizzazione con i bisogni locali di ogni impresa. Infine la tecnologia segue il driver fisico-multimediale. Il mondo digitale infatti, vissuto inizialmente come minaccia – per un periodo si è tentato di sostituire l’evento fiera (fisico) con rappresentazioni virtuali (multimediali) ma con scarso successo – oggi costituisce un importante e imprescindibile elemento che completa, migliora e amplifica la portata di comunicazione e immagine legata all’evento fieristico.
Un forum interessante che ha presentato risultati di indagini, nuovi modelli di business e teorie che hanno fatto luce sul nuovo volto della Fiera nel terzo millennio.
Riuscirà Milano, polo fieristico di indubbia fama, ad essere pronta per il tanto atteso, chiacchierato e temuto Expo 2015? Vedremo.
E. D. A.
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