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Ago 27, 2017 L'editoriale
Quando ozio, ma anche quando lavoro, ho l’abitudine di ascoltare musica di qualsiasi tipo, a intervalli, non in continuazione. Mi fa compagnia, mi aiuta a ragionare, è una colonna sonora sempre piacevole. In questi casi, ascolto soprattutto pezzi americani e inglesi e cantanti autori italiani e francesi. Questi due gruppi sono con me in particolare sintonia. E molti di loro mi mancano, li ascolto per sentirli ancora vivi, come li ascoltai a decine di concerti in giro per l’Italia e il mondo. Mi manca Pierangelo Bertoli, che incontrai più volte e che mi ha sempre dato un’idea di genuinità. Mi manca Luigi Tenco, deceduto quando ero giovanissimo e che già ascoltavo con stupore, la sua Vedrai vedrai è un capolavoro inarrivabile. Mi manca Sergio Endrigo che, con semplicità e delicatezza sapeva cantare l’amore senza contorsioni. E ancora, Franco Califano, guascone e sempre sopra le righe, ma coinvolgente. Bruno Lauzi, che ho incontrato soprattutto a Genova al teatro Alcione e che aveva un sense of humour unico nel suo ambiente. Mimmo Modugno che è stato l’antesignano di tutto e che ci ha lasciato alcune perle come Tu si ‘na cosa grande, Resta cu mme e molto altro. Jacques Brel che mi ha dato Ne me quitte pas e non mi ha più abbandonato e mi ha suggerito l’amore. Leo Ferré, che con Avec le temps, ci ha ricordato che la vita è breve. E sopra a tutti, mi manca Fabrizio De André, il più contradditorio, combattuto, spiritoso e tormentato rappresentante della canzone d’autore. Quando inizia Creuza de ma, ritorno alla mia infanzia, alla scogliera di Nervi, alla spiaggetta di Boccadasse, al lungomare di Corso Italia, alla frittura di pesce e ai cuculli a Sottoripa. Fabrizio riesce ancora a commuovermi, quando ascolto Via del Campo e Dolcenera, con questo innamorato che si perde tra la sua femmina che non arriva e una pioggia che trascina via tutto. Ascolto, mi commuovo e penso che la vita è bella, anche se, in fondo, ci prende più per il culo, rispetto a quello che ci offre, nella realtà.
A presto. See you soon. A la prochaine
mauropecchenino@icloud.com
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