Italia, una fine vicina

Lug 04, 2012 L'editoriale

Cerchiamo di capire anche noi perché l’Italia è un  Paese quasi finito. Da tanti , troppi anni è in balia di una politica che se ne fotte, di tutti e sfrutta il potere solo per inciuci, ruberie, favoritismi, scandali, arricchimenti personali. Non si dovrebbe mai fare di tutta l’erba un fascio e oggi si passa per qualunquisti  o Grillini, ma tutti hanno avuto e hanno colpe, nessuno escluso. Quando qualche politico fa il pulito santarellino, fa ridere,  ahinoi, lacrime di sangue. Non c’è speranza, la politica porta anche il più onesto (almeno sulla carta)  a diventare traffichino, faccendiere, eccetera. Quindi il Paese non ha un Governo da oltre vent’anni, solo tentativi con compagini da dimenticare. Nessuna scusa o indulgenza: fanno pena tutti. E l’antipolitica non c’entra, anche perché da oltre vent’anni la vera e reale antipolitica è fatta e costituita dalla politica e dai politici. Poi è arrivata l’idea Monti. Sulla carta un grande burocrate che si sa muovere tra i meandri della burocrazia nazionale ed internazionale: parlicchia le lingue (in inglese, sbaglia tutti gli accenti, ma vabbè, rispetto agli altri sembrava un drago) è un accademico, eccetera. Purtroppo,  non ne ha azzeccata una. Solo tasse, nessuna crescita, si è fatto mettere gli attributi in cassaforte dalla Merkel, spreme solo quelli che sa di poter spremere. Blitz antievasione di facciata, risibili proibizioni a versare contanti, ma chi ha un bel po’ di soldi sa benissimo come continuare a evadere. Insomma, ha scontentato tutti, mettendosi contro anche i veri poteri che contano. Soprattutto è poco flessibile, e  come la maggior parte degli accademici non conosce la realtà della vita, conosce le stanze del potere , ma del popolo italiano e delle sue necessità, non sa e non capisce nulla, arroccato com’è  nelle sue inutili teorie e sprofondato sui sofa.  Impone tasse da pagare in un giorno preciso, altrimenti scattano more e multe. Non ha capito che la prima cosa da fare è per esempio dare agli Italiani un po’ di respiro, per esempio l’IMU, paghiamola pure, ma con una flessibilità dal 18 giugno al 18 agosto, senza addizionali punitive. Milioni di Italiani hanno perso il lavoro e non è finita. Le aziende chiudono da anni e non è finita. Ci vogliono riforme, crescita, solo quella serve, bisogna pensare ai giovani. E invece questi cosa fanno ? Litigano per il loro squallido orticello.