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Ago 01, 2014 L'editoriale
Si incomincia a vedere e sentire aria di ferie. Tutti piangono miseria, ma tant’è l’idea di non far ferie per gli Italiani è peggio che perdere la vita. D’altro canto, l’Italia è il Paese che per certi versi, in particolar modo quello mentale, è in ferie tutto l’anno. E’ imbarazzante vedere come non funzioni nulla per il verso giusto. La politica fa vomitare in tutte le sue espressioni, le città sono sporche, mal gestite, latitanti per quanto riguarda i servizi. Sono tornato da un soggiorno a Roma e lì la città più bella del mondo, vivacchia tra una gestione amministrativa assente e mille difficoltà burocratiche. E’ scoraggiante vivere in Italia, uno dei Paesi più belli a al mondo, che tutti invidiano per la sua storia e tradizione e che annega nel pantano della burocrazia, mal governo, ignoranza e inefficienza a più livelli. Intanto la disoccupazione aumenta e i giovani si rovinano la verve e gli occhi a scorrere con le dita sui cellulari, computer and Co robe inutili che non li arricchiscono. Non leggono un libro, o quasi e si trascinano in una università che ha sempre più crepe. Di recente, ho gestito una collaborazione molto interessante nella sua essenza, pagata da una fondazione, con una università statale emiliana, che è ben posizionata nella classifiche di alma laurea e che doveva solo gestire la parte amministrativa. Ma il tutto gestito da una burocrazia becera e ottusa. E l’esperienza si è trasformata in una sorta di incubo da medioevo. Contratti che non arrivano, gente che va in ferie, date cambiate e diventate fasulle, personale che ti mette scadenze senza criterio e che prepara una documentazione due, tre mesi dopo, rispetto alla data di inizio della cosiddetta (da loro) prestazione. Tra l’altro, chiedono data di nascita, indirizzo e codice fiscale 500 volte in un anno e il CF è sempre lo stesso, così come la data, ma forse loro non l’hanno ancora capito. Una tragedia. Le università non hanno soldi e quando li ricevono da fuori, mandano tutto in malora. Certe volte, l’Italia sembra un film dell’orrore e poi là c’è il solito politico che dice che va tutto bene. Ma i politici, li arruolano solo per la loro totale ignoranza, incapacità e lontananza dalla realtà, a prescindere se hanno ottanta o quarant’anni?
A presto. See you soon. A la prochaine
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