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Giu 21, 2010 Attualità, Italia
Ogni giorno ascoltiamo notizie che subiscono massicce cure alla camomilla per rendere la situazione economica finanziaria e sociale meno grave di quello che in realtà non sia.
E’ giunto il momento di guardare in faccia alla triste e cruda realtà.
Tutto questo perché avviene?
Perché la casta e la cricca devono avere la possibilità di potersi muovere sottotraccia e non, come in qualsiasi democrazia che si rispetti, o in qualsiasi paese civile degno di questo nome, sotto la lente di ingrandimento dei cittadini, bensì nascosti dietro a vetri scuri da cui all’esterno non si vede nulla, ma che dà loro la possibilità invece di guardare e controllare le nostre vite senza che noi possiamo quasi accorgercene.
La manovra correttiva finanziaria dice sostanzialmente questo.
Che la crisi che c’era, e che il governo con la sua propaganda fatta di veline e spot televisivi ha sempre negato, esiste davvero.
Questo perché sotto la supervisione dell’Europa non si può fingere ma, allo stesso tempo, si vuole far credere di recitare un ruolo da protagonisti che non abbiamo mai avuto.
Eppure oggi i sacrifici e la scure della manovra si abbattono come sempre sui soliti noti.
Sulla platea di poveri cristi che lavorano nel settore privato e in quello del pubblico impiego della scuola, dell’università, della giustizia e della sanità.
Tutti capisaldi che questo Governo ha sempre considerato un costo da tagliare e non istituzioni e roccaforti su cui investire come avviene in qualsiasi paese civile e all’avanguardia.
È un Governo che denigra chi lavora, chi ha anzianità di servizio: un’anzianità che oltre a non venir riconosciuta a livello economico, non è più uno strumento oggettivo che ti permette di andare in pensione in un tempo ragionevole, introducendo di fatto, finestre murate da cui sembra non si possa mai uscire.
È un Governo che non crede ai giovani, è un Paese che guarda alla nuova classe dirigente come un cancro che dà solo fastidio ai soliti potenti di turno e, che allo stesso tempo, sono pronti a far largo ai giovani solo in casi evidenti di nepotismo tipicamente italico.
Eppure il Governo procede tra informazione compiacente o peggio anestetizzata sempre di più, fino a cercare di renderla impotente con il tentativo che viene fatto oggi attraverso la presentazione del famigerato ddl sulle intercettazioni.
Una proposta di Legge meglio conosciuta come Legge bavaglio, perchè nata con il chiaro intento di rendere impotente il ruolo dell’informazione nei confronti della casta.
Senza parlare dei continui attacchi alla Costituzione, allo Statuto dei Lavoratori e chi più ne ha più ne metta.
Oggi non c’è un provvedimento che non sia maleodorante di illegalità, di poca trasparenza o che non sia un inno alla corruzione.
Norman di Lieto
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