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Mar 26, 2012 Attualità, Italia
tamaki’s Picture from Flickr.com
FlipMagazine lo scrive fin dalla sua nascita: viviamo in un mondo superficiale, senza spina dorsale, privo di coraggio, con poca spiritualità. Questo articolo, firmato da una giovane donna di ventiquattro anni, ci sembra una boccata d’aria.
“Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.” IS 55, 8-9
Troppo spesso si va a messa più per abitudine, che per reale voglia di un incontro con Lui. Ci si prepara sempre poco alla messa, si pensa ad altro o si è presi dai propri pensieri. Ci ricordiamo quella domenica, perfettamente, anche se sono passati molti anni, perché, dopo aver sentito questo passo, è stata impellente la necessità di andare in sacrestia e piangere a dirotto. Chi scrive si è sentita amata, come se finalmente le proprie sofferenze avessero una motivazione: era necessario affidarsi a Dio.
Ci dicono sempre che la fede deve essere la nostra forza, che Dio ci ama, ma a volte capirlo non è facile perché tutti abbiamo il cuore ammaccato dalla quotidianità. Quando tutto va storto, quando noi ci auguriamo qualcosa e invece tutto va esattamente nel verso opposto. Allora scatta in noi la richiesta a Dio di ascoltarci, di guardare dalla nostra parte, lo supplichiamo per avere quello che noi vogliamo, per far realizzare i nostri progetti.
L’errore è proprio tra le righe. Sono i nostri desideri di felicità, sono le nostre idee che noi vogliamo imporre a Dio come se noi sapessimo meglio di Lui cos’è il nostro bene. Dio ci ama follemente, sì, perché il Signore è proprio un pazzo a volerci così infinitamente bene, nonostante i nostri difetti, nonostante i nostri errori e le nostre debolezze, nonostante tutte le offese e le delusioni che gli diamo. Lui è presente sempre quando siamo in lacrime, quando ci sentiamo annaspare nei problemi di tutti i giorni, quando vogliamo urlare. Lui è sempre lì ed è proprio Suo figlio, il figlio che Lui ha fatto morire sulla croce, che ci ha insegnato a dire “Sia fatta la Tua volontà, come in cielo così in terra”. Il Signore ci vuole molto più bene di quanto non ce ne vogliamo noi stessi.
Questa è la Sua volontà, quella di affidarci, di credere in Lui, nel Suo amore.
Tutto quello che ci accade, di bello e di brutto, di felice e di triste, è per un motivo, è per insegnarci qualcosa. È come se noi guardassimo un quadro attaccati alla tela: riusciremmo a distinguere qualche colore, nulla di più. Lui invece vede il quadro nella Sua totalità, vede il soggetto raffigurato, vede le ombre e le luci. Questa è la nostra vita nelle sue mani, dove siamo creta e ai suoi occhi siamo sempre splendidi.
Caterina Boschetti
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