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In mostra le dee di Helmut Newton
Helmut Newton, Self-Portrait with wife and models, Vogue Studio, Paris 1981
Roma
Al Palazzo delle Esposizioni, abbiamo visitato per voi una mostra di grande coinvolgimento, che rimane in cartellone fino alla terza settimana di luglio. “Helmut Newton –White Women/Sleepless Nights/Big Nudes” offre al visitatore duecento fotografie, con il bianco e nero che sovrasta imperioso, del geniale fotografo tedesco.
Newton (all’anagrafe Neustadler) è un immortale cronista della bellezza e della moda, con un’attenzione a riprendere le bellissime, sensuali e statuarie modelle che fissava nei suoi lavori, in un ambiente spesso rappresentato dalla strada, angoli di vie, momenti di vita che si susseguono a situazioni più cinematografiche e fantasy. La donna è sempre protagonista, con la sua forza dominatrice dovuta alla sua bellezza, personalità e presenza. Di enorme impatto è in particolare la serie Big Nudes, con corpi meravigliosi che dialogano con il pubblico, portandolo a sognare angoli di Parigi, scorci della Florida e molto altro. Così come Sleepless Nights che sembra una cronaca della vita di donne, che non si limitano a usare la bellezza per invadere in totale la scena. E, all’improvviso, appare Saint Germain con le sue indimenticabili stradine, ecco chez Maxim’s in rue Royale, il ristorante dei sovrani e delle celebrità. Fa anche un’apparizione Andy Warhol, in tutta la sua forza espressiva. Geniali le foto in cui le modelle abbracciano, flirtano, parlano con manichini che non sembrano per nulla inanimati.
C’è anche qualche foto della moglie June (in arte Alice Springs), sua compagna inseparabile che oggi sovrintende la Fondazione Newton. Dalla mostra traspare un amore viscerale per le donne. I lavori di Newton, pur nel loro essere espliciti, non sono mai volgari, anzi trasmettono un amore per la donna che pochi sanno diffondere, anche in campo artistico.
Una mostra che vale la pena di visitare, senza tentennamenti.
Mauro Pecchenino
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L’Editoriale – di Mauro Pecchenino
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