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Apr 17, 2009 Attualità, Italia
Le cronache degli ultimi tempi sono costellate da fatti delittuosi spesso provocati da futili motivi.
Una rissa per uno sguardo di troppo alla fidanzata del bullo di turno, il litigio tra genitori ad una partita di calcio dei loro figli che non hanno ancora compiuto 10 anni, fino ad epiloghi tragici che rasentano l’assurdo.
Il delitto che si consuma per un parcheggio rubato.
Un accoltellamento di un automobilista di 32 anni, padre di famiglia, che alla presenza della propria moglie e dei propri figli, accoltella un altro automobilista di 45 anni, anch’egli padre di famiglia e anche lui in auto, accompagnato dalla moglie e dai figli.
Tutto questo è un delitto che scaturisce da una banale lite per un parcheggio a Roma.
In gergo lo chiamano, assassinio per futili motivi. E quindi?
Siamo del parere che in una società sempre più contraddistinta da una crisi di valori, da una mancanza di punti di riferimento, da famiglie spesso inesistenti e da modelli di comportamento proposti come vincenti, ma spesso alquanto discutibili, ci si sente sempre più smarriti e senza certezza alcuna.
Si vive alla giornata, senza un progetto che ci sia possibile rendere concreto, mancando così, una prospettiva futura realmente percorribile e, ben visibile, da poter essere seguita con fiducia e senza timore alcuno.
Il quotidiano diventa una strada da percorrere lungo i sentieri dell’incertezza, figli di una società opulenta prima e post consumista poi, con le situazioni di precarietà sempre più vicine all’orizzonte di chiunque, nessun escluso.
Mancano i grandi punti di riferimento, i grandi poli di aggregazione, siano essi movimenti politici, religiosi o culturali.
Manca un sentire comune, il senso civico che deve essere dentro ognuno di noi, la voglia di conquistare diritti, libertà e saperi per il bene comune.
Dimenticare per un attimo quell’edonismo imperante tipico di questi ultimi tempi, per fare spazio alla logica di un benessere comune, di tutti. Non per pochi eletti.
Il progresso comune porta, altresì, al miglioramento della nostra società, del nostro essere cittadini di un paese in cui ci si riconosce, anche perché ci si è impegnati a costruirlo insieme con passione, sacrificio ed orgoglio.
Eppure tutte le certezze che un tempo accompagnavano la nostra esistenza, oggi sembrano disperdersi in un mare di precarietà e di senso di insicurezza che contraddistingue ogni nostra attività e che sembra non dimenticare nessuno.
Alfonso della Mura
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