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Dic 18, 2012 Il Posto dove Andare, Le rubriche di flip
Da alcuni mesi sono ritornato a frequentare con assiduità la Capitale, dopo anni di soggiorno ed esperienze per motivi professionali, nel Giornalismo e nella Comunicazione. Ho sempre vissuto in zona Barberini, Nazionale, a due passi dal Teatro Eliseo e tra una passeggiata in via del Tritone, verso la Fontana di Trevi, via del Corso, piazza del Popolo e strade limitrofe, la vita a Roma è trascorsa e trascorre con piacevolezza. Anche grazie ad alcune trattorie che nella zona lavorano ancora oggi e ad un buon, ottimo livello. Chi scrive ne frequenta una in particolare da almeno vent’anni che merita di essere raccontata, per longevità, carattere, buon cibo e gentilezza dei titolari e camerieri. E’ la trattoria “da Olimpio”, in una stradina che da via Quattro Fontane, arriva proprio alle spalle della sede del quotidiano Il Messaggero.
Nelle due sale, piccole ed accoglienti operano due camerieri, uno, Memmo, simpatico, verace, originario di Illica e l’altro di origine cinese, entrambi gentili ed efficienti. Poi c’è il titolare Costantino Valentini, con la figlia, la bionda e gioviale Raffaella, originari di Amatrice, che dispensano sempre un sorriso e una battuta, continuando la tradizione della propria famiglia, che da alcuni decenni gestisce questo locale.
Chi ama vivere le strade del centro storico di Roma e godersi la Capitale, con i suoi ritmi e colori quotidiani, deve provare una trattoria come questa. Viene infatti proposto il meglio della cucina romana: amatriciana, carbonara, cacio e pepe, gricia, ma anche ottimi spaghetti alle vongole. Poi tanti secondi invitanti e saporiti: dai saltimbocca, all’abbacchio, ai carciofi, al fritto vegetale e molto altro, con una buona sequenza di dolci, per terminare un pasto succulento e saziante. Si passa un’oretta piacevole tra le mura di Olimpio: si paga il giusto, si è serviti con simpatia, si fanno due chiacchiere distensive e poi, all’uscita, Roma ci accoglie con i suoi angoli storici e immortali, che continuano a caratterizzarla come la più bella città del mondo.
Basta chiacchierare con un Inglese o un Americano e quando si cita Roma, gli occhi si illuminano all’istante. Certo, negli ultimi anni la città è cambiata, dicono i soliti critici, è più caotica e sporca, ma, diciamo noi, rimane un gioiello intoccabile di bellezza universale.
Mauro Pecchenino
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