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Nov 27, 2010 Cosa bolle in Pentola
In questo autunno decisamente controverso, fatto di giornate quasi primaverili che seguono altre fredde e cupe come quelle raffigurate nei romanzi di Dostoevskij, abbiamo deciso in una non troppo tiepida domenica novembrina di mettere in agenda una visita a Ghemme.
Cittadina ai piedi delle colline novaresi fu importante centro in epoca romana e nel Medioevo borgo conteso tra guelfi e ghibellini.
Oggi, è conosciuta anche per il celebre vino D.O.C.G che porta il nome della città.
Il panorama è piacevole, scorgendo le Montagne del Monte Rosa, le sue colline con boschi e vigne e la sua suggestiva architettura di borgo medievale che sembra voler far tornare indietro nel tempo chi la osserva.
Poi, per gli amanti della Grappa (ottima) una visita (dis)interessata alle distillerie Francoli.
Un’azienda storica e rinomata, con una tradizione importante e con una qualità di prodotto decisamente di alta gamma. I Francoli sono appassionati timonieri dell’azienda.
Non facendoci mancare nulla decidiamo di lasciare Ghemme per raggiungere Romagnano Sesia, altro centro del novarese, dove il Ristorante alla Torre ci attende.
L’ambientazione è semplice ma accogliente, il personale gentile e professionale.
La cucina piemontese ci offre diverse soluzioni.
Si parte con uno sformatino di zucca con dadolata di verdure di stagione e basilico, oppure consigliamo il carpaccio di coniglio di Cellio ripieno alle albicocche con misticanza aromatica.
Come primo piatto crediamo sia il caso di non perdersi questo piatto squisito: Taiarin al ragù marinato al vino nebbiolo delle Colline Novaresi, oppure Bacetti di melanzane viola con pomodorini e formaggio di capra della Valsesia.
Entrambi i piatti meritano di essere provati: il ragù marinato al vino nebbiolo delle colline novaresi è un portento e il formaggio di capra della Valsesia non è cosa di tutti i giorni.
Il secondo piatto è un tapulone di cavallo con le verze al nebbiolo di Ghemme.
Le verze al nebbiolo di Ghemme sono da ricordare.
A chi non dovesse piacere particolarmente la carne equina consigliamo in alternativa la groppa di manzo piemontese brasata all’aceto balsamico con timballo di patate rosse.
Un piatto ricco ed originale con il timballo di patate rosse degne di nota.
Arrivati al dolce non ce la siamo sentita di ordinare.
Cercate di capirci, cari lettori.
O meglio, provare per credere.
Sazi, soddisfatti ma non ingolfati, sinonimo di buona cucina, pulita e non pasticciata.
Originale e ben studiata negli abbinamenti e nelle diverse proposte offerte ai commensali.
Norman di Lieto
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