Flipmagazine Il popolo e il voto in Italia non contano una mazza

Il popolo e il voto in Italia non contano una mazza

Feb 17, 2014 Attualità, Italia

Il Quarto Stato, 1901, Giuseppe Pellizza da Volpedo

Crediamo che tra le chiacchiere, quasi sempre inutili, con la presenza di Renzi su tutti i media, grandi, piccoli, online, blog importanti e altri appartenenti all’onanismo verbale italiano, si sia ripetuta una fregnaccia che non esiste: la democrazia del voto. Certo votare è democrazia, che scoperta. Però bisogna subito chiarire che, in Italia, non esiste la democrazia politica, ma è solo presunta (termine di moda quando si parla soprattutto di malefatte dei politici). In altre parole, il premier in Italia non lo vota il popolo, non lo scelgono gli elettori, ma i partiti. Anche i governi vengono fatti dai partiti, con i loro giochi interni, con i loro avvitamenti in parrocchie, parrocchiette, congreghe grandi e piccole. Il voto del popolo non è mai servito a niente, perché non viene valutato, non ha considerazione e peso. E’ una pura illusione: uno va a votare, sceglie al massimo un partito, poi tutto il resto lo fanno i politici, con i loro raggiri interni. Il più delle volte il partito scelto dal popolo dei votanti non governa, ma si allea, inciucia, si mescola e vengono fuori le schifezze all’italiana, tipo larghe intese et similia. Il popolo sceglie il sindaco di una città, fine. Tutto il resto, lo ribadiamo, è fanciullesca illusione di contare qualcosa. Quindi, le ultime vicende legate a Monti, Letta ecc, non cambiano la sostanza reale dei fatti. Sono solo l’azione palese di una situazione antidemocratica, che se ne frega dei votanti e dura da sempre, a prescindere da prima, seconda, decima repubblica. In Italia, la politica è in mano ai partiti, quindi in politica la democrazia è un sogno. Tra l’altro, c’è da aggiungere un dettaglio non trascurabile: il primo partito italiano è quello del Non Voto. Gli Italiani si lamentano per il fatto che non si vada a votare e poi quando ci sono le elezioni non vanno a votare, a causa di una sciocca e infantile protesta.