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Ago 26, 2016 L'editoriale
Continua lo strazio nei paesi colpiti dal terremoto, che qualcuno sostiene esser stato superiore a magnitudo 6 di quasi due punti. E questo dato spiegherebbe la distruzione totale di certi centri abitati. Amatrice non c’è quasi più, Illica è rasa al suolo, nelle Marche siamo nella stessa situazione. Una tristezza infinita ci prende la gola e ci scuote il corpo. Al ricordo di zone belle, ricche di vestigia storiche, angoli di paesaggio poetico finiti nel nulla, come una spolverata di pecorino su un piatto di spaghetti alla amatriciana, una ricetta simbolo di Italia nel mondo. Si pensa al dolore, alla paura delle popolazioni, dei bimbi, uomini, donne, anziani che hanno perso tutto. E perdere la casa e i propri figli è il dolore più enorme, incommensurabile. Si pensa anche ad amici e conoscenti di quelle zone che erano là o hanno comunque perso tutto. Penso a rappresentanza di tutti alla famiglia Valentini di Illica, a Costantino e ai suoi cari, che a Roma da quarant’anni accolgono i romani e il mondo nella loro trattoria da Olimpio, vicino alla Fontana di Trevi. Tramite loro e il loro cameriere storico Memmo (anche lui di Illica), desidero essere vicino, con tutto me stesso ad altri amici, colleghi, conoscenti che hanno subito un dramma indimenticabile.
A presto. See you soon. A la prochaine
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