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Feb 07, 2011 Cosa bolle in Pentola
A due passi da Piazza Cavour nella zona della Pescheria e della piazzetta delle Poveracce, osterie e locali di tendenza animano le serate Riminesi con aperitivi, spuntini, concertini.
E’ qui, che ho incontrato per la prima volta Giovanni Urbinati, artista poliedrico della ceramica e della manipolazione. Riminese purosangue, dopo essersi dedicato alla pittura e al restauro, ha riversato nell’arte di plasticare l’argilla, che è natura stessa, i suoi sogni.
Nella sua bottega di Rimini scolpisce, sperimenta, plasma le sue creature.
Ha lavorato e cotto nei suoi forni di tutto, dal gres, alla raffinata porcellana, alla terra del suo giardino. Ha al suo attivo decine di mostre in tutto il mondo, da Praga a New York ma quelle che toccano il cuore nascono qui, in Romagna, dall’incontro con Tonino Guerra nel ’89,in cui si stabilizza un’amicizia e una collaborazione continuativa.
Realizzano insieme, a Budrio di Bologna, “ La Cattedrale dove va a dormire il mare”, la loro prima esposizione in cui risaltano due fantastici pannelli-tappeto che raffigurano il mare dormente, uno con conchiglie e uno con onde di ceramica di un pacato turchese che trasportano la fantasia sull’immensità.
Dopo poco tempo, inizia la loro seconda avventura con un progetto molto importante che espongono in mezzo alla natura in un posto magico e coinvolgente a Bascio alta,nei pressi di Pennnabilli, verso la Toscana:” Il giardino pietrificato”, le cui sculture rappresentano cattedrali abbandonate, conchiglie montanare, piramidi di sogno, onde quiete…sono dedicate a sette personaggi storici che sono nati o hanno attraversato quei luoghi come Giotto, Dante, Buonconte da Montefeltro o di Uguccione della Fagiola; sette tappeti tematici realizzati in ceramica e collocati su una collinetta, alla base di una torre millenaria. Tonino ha sapientemente accompagnato le opere con dei versi scritti per spiegare il profilo delle figure a cui rendeva omaggio affinché la loro memoria rimanesse pietrificata e per sempre sospesa sulla collina del Marecchia. Un’esperienza totalizzante, unica e coinvolgente, ci dice con enfasi Urbinati, un momento di notevole crescita al fianco di un uomo come Tonino Guerra, ironico, intelligente e simpatico. “L’Orto dei frutti dimenticati”, “La Strada delle meridiane”… sono altri esempi dei luoghi dell’anima, a Pennabilli, dove il poeta e l’artista hanno lasciato un segno indelebile della loro creatività.
Oggi Urbinati, per gli amici Gio’, segue un tema di ricerca con piccole silhouette di ceramica che incornicia e racchiude nei suoi famosi teatrini dorati. Maschere dell’inconscio che parlano tra loro e si raccontano……
Teatrini che propongono come nel passato, sentimenti ed emozioni, volti parlanti che si raffrontano alla classicità romana o etrusca ed esprimono la forza di questo artista, inquieto, coraggioso, ironico, dissacrante. Sipari che si aprono sulla sua infanzia, sui suoi vissuti, risvegliando in noi sensazioni e memorie. A volte bara, mescola volti, colori, forme, nel tentativo di non far trapelare le sue vere emozioni, forse per pudore.
Artista innamorato della vita e del suo aspetto ludico, trasfigura le sue opere producendo la sua storia che è la storia della vita stessa, chiedendosi dov’è la verità in questa nostra epoca in cui il falso si mescola con il vero! .
Carla Aghito
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