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Feb 13, 2012 Terza Pagina
Mer’s Picture from Flickr.com
All’incontro a porte chiuse, la curatrice Maria Grazia Mattei ha sottolineato l’importanza educativa di una mostra come quella della Pixar, al PAC di Milano, insieme alla trasversalità di pubblici che ha saputo coinvolgere, creandone un caso davvero singolare in tutta Italia. Ad accogliere gli invitati insieme a lei un grande animatore, fumettista e regista della storia italiana: Bruno Bozzetto.
“La straordinaria forza e intuizione della Pixar – ci racconta Bozzetto in una chiacchierata informale – è stata quella di mettere in scena, sottoforma di film d’animazione, temi drammatici, ribaltando completamente quelli che erano i canoni dei cartoon classici. Si pensi ad UP, vincitore di ben due premi Oscar. Il lungometraggio ha come protagonista un insolito personaggio, un vecchietto ultra settantenne, scontroso e rugoso, e la sua triste storia: un sogno mai realizzato e la perdita della sua dolce metà. E’ così che inizia il film che si trasforma, poi, in una delle avventure più magiche ed avvincenti degli ultimi tempi tanto da conquistarsi la statuetta d’oro come Miglior Film 2010.”
La mostra Pixar. 25 anni di animazione ad oggi conta oltre 115.000 visitatori e continua ad avere lunghe file all’entrata. E’ per questa ragione che per gli ultimi giorni di apertura ha previsto orari prolungati.
Un grande evento culturale quindi, che oltre a celebrare la storia di un colosso come Pixar, pone l’accento su problematiche e aspetti della vita umana profondi, controversi, a tratti anche scomodi attraverso personaggi animati e mondi colorati.
Emblematico, in questo senso, è Wall●e.
Dietro il tenero e metallico sguardo del protagonista del film, un robottino rumoroso e arrugginito, temi scottanti e attualissimi come l’inquinamento e l’obesità.
Wall●e, appunto, apparentemente privo di emozioni, fa scoprire al suo pubblico caratteristiche inaspettate: gioisce, si commuove guardando un film d’amore, dedica attenzioni e cure all’unica piantina rimasta sulla terra e si innamora di EVE, un robot femmina ad alta tecnologia.
E’ proprio grazie a lui e al suo amore per l’ipertecnologica EVE che si scatena il caos sulla navicella Axiom, dove tutti gli umani vivono nel lusso più sfrenato, grassi e incapaci di deambulare, ma soprattutto distratti da una quotidianità effimera e non curanti, invece, del tragico destino del proprio pianeta.
Il ruoli sembrano ribaltarsi: è un robot che risveglia gli uomini – i veri automi di tutto il film – li riporta alla realtà facendo ritrovare loro i valori persi.
Anche in questo lungometraggio Pixar non delude, ma anzi stupisce tra tecnologia e arte, tra fantasia e realismo.
Approfittate di questi ultimi giorni per ritornare un po’ bimbi e guardare di nuovo il mondo che ci circonda con gli occhi di Wall●e!
Eleonora Dafne Arnese
happy wheels
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