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Lug 13, 2017 L'editoriale
L’Italia, si sa è la patria dei raccomandati. E’ uno dei Paesi del mondo dove la meritocrazia conta meno. Il talento se c’è va bene, ma spesso rimane un optional. Nella realtà, vanno avanti i figli di, quelli appartenenti a gruppi politici o altre confraternite: vanno avanti bene quelli segnalati, quelli che hanno almeno un parente che conta. A volte basta un suocero, uno zio, un cugino, una compagna per fare una bella strada lavorativa, pur non avendo alcuna capacità specifica, intelligenza o preparazione particolare. Vale in tutti i settori, dal pubblico al privato. Trovi mezzeseghe ovunque, hanno ospitalità e fanno danni in ogni luogo. Nelle università, tra i giornalisti, tra i medici, tra i costruttori, perfino in ruoli modesti, dove basterebbe un minimo di applicazione, ma tant’è, se sei segnalato o raccomandato trovi una corsia preferenziale. Io stesso ho agevolato (una/due volte) l’ottenimento dell’iscrizione all’albo dei giornalisti a gente che non lo meritava, che a stento riusciva a scrivere un articoletto qualsiasi. Però mostravano passione, voglia di fare. Devo dire che mi sono pentito e chiedo scusa a chi sa scrivere e non ha avuto la stessa opportunità. Tra l’altro, chi viene aiutato e non ha doti sue, poi diventa arrogante, si crede capace, sbatte le porte, gente che comunque suscita una gran pena. Perché, nonostante le raccomandazioni e le spinte, i buoni guadagni e gli apparenti risultati, rimangono dei mentecatti senza arte né parte. A questo proposito, ricordo bene in una università un tizio pelato, precisino, altezzoso e profondamente ignorante che ha condotto tutta la sua pseudo carriera, studiando come farsi raccomandare e come screditare i presunti rivali. Poi, arrivato ad una età da ritiro cosa è rimasto? Qualche libercolo fatto scrivere ad altri, su cui ha messo il proprio nome, una considerazione generale nei suoi confronti molto bassa e, soprattutto, tanti anni a perder tempo a fottere gli altri. I raccomandati, le mezzeseghe ci saranno sempre purtroppo e ci ammorberanno l’aria con la loro presenza.
A presto. See you soon. A la prochaine.
mauropecchenino@icloud.com
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