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Lug 11, 2013 Attualità, World Wide
Londra
Un sabato con sole e caldo in una Londra insolita per clima atmosferico e voglia di divertirsi. L’occasione è il ritorno dopo una quarantina d’anni dei Rolling Stones a Hyde Park, per un concerto colorato e adrenalinico, pieno di musica forte e attuale, da far impallidire gruppuscoli come One Direction e simili. C’è già fermento dal mattino, si intuisce subito che tra il pubblico ci sono fan di tutte le etnie e di tutte le età. Si va dai bambini di 8 anni, fino a 20, 30, 40, 50, 60, 70, 80 e in serata ci sarà anche qualche novantenne (noi ne abbiamo intercettati un paio, allegri e in jeans). Questo concerto dimostra due aspetti: quando una band è forte non ha età e Londra rimane la capitale d’Europa, senza rivali, per varietà, possibilità quotidiane e apertura mentale di chi la vive. Nel pomeriggio avanzato, incomincia a circolare qualche birra, ma molto ai margini, tutto è tranquillo. Il concerto sarà un momento di piacevole svago per tutti, all together, senza barriere. E al di là della facile retorica, un evento così è un gran bel vedere, soprattutto per chi, come chi scrive, deve anche seguire, per professione, le squallide miserie politiche e sociali italiane. Si arriva al concerto e tutto si colora di musica. Sul palco Mick Jagger è il solito folletto impareggiabile. Nessun performer vivente al mondo ha la sua forza e il suo carisma. Indossa una specie di tuta nera, prima con una giacca ricamata d’oro, una via di mezzo tra un tappeto e una tenda e poi una giacca spolverino bianca. Salta, urla, parla, da lontano dimostra trent’anni. All’anagrafe ne registra settanta. I suoi sodali non sono da meno, tonici, contenti, caricati, vivi, nel più bel parco d’Europa. I brani vanno via senza tregua, più di due ore di spettacolo, con prezzi non popolari, ma certi eventi capitano una sola volta. Per chi ama la musica, il rock immortale, il blues, mescolato al funky, l’atmosfera di un Regno Unito che è stato scuola di formazione per tanti e, soprattutto per chi oggi va dai 45 anni in su, questo è un evento imperdibile. Amici lettori, sarebbe stato bello che anche voi foste con me qui a gioire.
Mauro Pecchenino
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